SALTARE IL FOSSO

Dopo il varo della manovra fiscale planetaria, l’Italia resta ancora a rischio recessione. L’Esecutivo Berlusconi si è comportato come ha creduto. Ancora una volta, a colpi di “fiducia”. Eppure il Governo ha tuttora tante giustificazioni da dare e dimostrare al popolo italiano. Se dovrà “vivere” fino al termine canonico della legislatura, avrà l'obbligo d’attivarsi, per il varo di quelle riforme istituzionali sempre promesse, ma mai mantenute. La strada del cambiamento è in salita, eppure per arrivare alla “vetta” c’è da impegnarsi. Meglio che gli Onorevoli non lo dimentichino mai, anche quelli eletti nella Circoscrizione Estero che è come non ci fossero; ovviamente, sotto il profilo strettamente politico. Dato che la formula che si regge sul “bipolarismo” ha dimostrato tutte le sue pecche, gli italiani, ora, s’attendono delle proposte concrete per poter credere ad un 2014 finalmente privo d’altre costrizioni economiche. Secondo noi, le regole del gioco dovrebbero essere profondamente mutate ed i programmi di governo, quelli si, che avrebbero l'obbligo d’essere sottoposti ad una sorta di “giudizio” primario. Se non si è in grado di garantire almeno questo, con molta dignità, il Cavaliere dovrebbe passare il “testimone”. Del resto, anche nella sua atipica Maggioranza i rapporti con la formazione leghista sono profondamente mutati. Non è che il binomio PdL + Lega sia la causa dei nostri mali peggiori, ma, di fatto, questa cobelligeranza, che non è un’alleanza, presenta il lato scoperto all’Opposizione che non ne ha ancora approfittato perché manca, per il momento, d’omogeneità politica. Il processo di cambiamento che ha interessato tutti i partiti nazionali, è ancora in atto e, non a caso, certi atteggiamenti tipici della Prima Repubblica tornano a galla per rammentarci che non basta cambiare simbolo per essere migliori. Spesso resta una questione d’uomini. Figure radicate nella struttura politica nazionale già dal secolo scorso. A pochi mesi dalla fine di questo tribolato anno, il Cavaliere dovrà, più per necessità che per convinzione, trovare un nuovo ambito da proporre al popolo italiano. Anche perché, se tutto va per il meglio, la primavera del 2013 non è poi così lontana. Sempre che, tra l’altro, riesca a reggere la convivenza col padano Bossi che rappresenta, certamente, l’unico partito non legato al vecchio carrozzone nazionale. Magari, per l’Onorevole si potrà allestire un“carroccio”, ma non, per la carità, un “carrozzone”. Probabilmente, Berlusconi, che è alla ribalta della cosa pubblica già da parecchi anni, dovrebbe trovare forze nuove tra i suoi seguaci. Anche se le doti del Cavaliere non ci sembrano trasmissibili ad altri. Dato che la frittata è fatta, non rimane che modificare il gioco delle parti. Insomma, i rapporti tra i Partiti dovrebbero essere rivisti integralmente. Il tempo delle promesse, poi non mantenute, è lontano anni luce. Ora conta solo la concretezza nell’assicurare l’indispensabile al Popolo italiano. Comprendiamo che non sarà facile; ma ci si dovrà riuscire. Inoltre, il nostro futuro è legato a doppio filo con quello dell’UE. Sbagliare ora potrebbe costarci ancora più caro dopo. Il caso Grecia dovrebbe servirci da esempio. Resta che, secondo noi, le “maggioranze” sono tali solo se riescono ad affrontare, e risolvere, i vitali problemi del Paese. Le sceneggiate parlamentari e gli scioperi generali non hanno mai fornito certezze a nessuno e saltare il fosso non è disonorevole.

Giorgio Brignola

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