“IL GIARDINO DEI CILIEGI” AL COLOSSEO NUOVO TEATRO IN ROMA

La Compagnia di Viviana Di Bert al suo esordio con l’ultimo testo teatrale di Anton Cechov

ROMA – La neonata “Compagnia Sperimentale Viviana Di Bert” porta in scena come suo primo lavoro, al Colosseo Nuovo Teatro di Roma dal 20 al 25 settembre 2011, lo spettacolo “Il giardino dei ciliegi”, ultimo testo teatrale scritto da Anton Cechov. Tra gli interpreti anche l’attrice aquilana Marzia Masiello. La storia ruota intorno ai vari tentativi di una famiglia dell’alta borghesia russa di conservare la proprietà dell’estesa tenuta di campagna, messa all’asta. Qui un antico frutteto di ciliegi, nel mese di maggio, si ricopre di fiori bianchi trasformandosi in un meraviglioso “giardino”, che diventa motivo per evocare in tutti memorie e rimpianti, speranze e sogni. A contemplare questo miracolo della natura per l’ultima volta, riuniti nella grande casa dell’infanzia, i vari personaggi non colgono i segni del tempo, che passa e cambia.

Si ritrova in quest’opera il tema dominante dello scorrere della vita, dalla nascita fino alla morte. “Per il popolo giapponese – ha dichiarato la regista Viviana Di Bert – l’albero del ciliegio è simbolo stesso del Giappone nonché immagine della bellezza e della caducità della vita. Per questo motivo ho voluto allestire lo spettacolo ispirandomi alla cultura giapponese”.

“Un’antica storia narra che la pianta del ciliegio Sakura avesse i fiori bianchi. Un imperatore fece seppellire sotto i ciliegi i samurai caduti in battaglia. Da quel giorno i petali dei fiori divennero rosa per il sangue di questi eroi. Il fiore del ciliegio raggiunge la sua massima bellezza, poi si stacca e il vento lo porta via. Questo fiore riflette la filosofia dei Samurai di sopportare fino ad accettare anche il sacrificio estremo, cioè, la morte. Ogni anno, tra marzo e aprile, in tutto il Giappone per la fioritura dell’albero del ciliegio è grande festa, si balla e si canta sotto questa pianta”.

“Quest’anno, in pochi attimi, una catastrofe ha cambiato ogni cosa. Tutto è sparito. Ma il fiore del ciliegio no. E’ vivo nel pensiero e nel cuore del coraggioso popolo nipponico. Silenziosi eroi. Samurai del nostro tempo. Il loro orgoglio e la loro dignità sono modello per tutti noi. Viene da pensare – conclude la regista – che qui i ciliegi torneranno a fiorire presto, forse già domani e per lunghi anni e che la felicità non è perduta”.

L’opera, per la regia di Viviana Di Bert, ha l’allestimento scenico di Fabio Maria Alecci, i costumi di Alessandra Pinzari Milani, le luci di Caterina Guia, il commento musicale di Margherita Giunti (pianoforte) e Linnea Malmberg (arpa). Gli interpreti sono Irene Roncalli (Liuba), Paola Delfino (Ania), Giovanna Rumma (Varia), Claudio Meloni (Gaiev), Andrea Bellocchio (Lopachin), Gianluca Esposito (Trifimov), Laura Corona (Charlotte), Francesco Cau (Epichodov), l’attrice aquilana Marzia Masiello nel ruolo della cameriera Daniuscia, Gloria Annovarsi (Firs), Graziano Sonnino (Iascia), Morgana Lengfeld (una viandante) e Piera Saladino (un’invitata). Lo spettacolo ha il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma.

Viviana Di Bert, regista e attrice, si è formata tra Roma (Studio Duse) e New York (Actors Studio), con professionisti di tutto rispetto, come Greta e Sandra Seacat, Susan Strasberg, Francesca de Sapio, Joseph Ragno, Giuseppe Perruccio, e seminari con Nikita Mikalkov. Ha studiato Canto lirico, voce soprano, con F. Arnone e A English Santucci, mentre a Milano ha frequentato a Scuola di mimo con “Quelli di Grok”. Nella sua carriera professionale numerose partecipazioni in fiction televisive (La stagione dei delitti, 2006; Le stanze del cuore, 2001; Zone, 2000; Piazza di Spagna, 1991; Colletti bianchi, 1988, ed altri precedenti lavori), produzioni cinematografiche (Dall’altra parte del mare di Jean Sarto, 2009; Racket Art di Andrea Bellocchio, 2006; Ultima fermata di Dodo Fiori, 2004; Insulti al pubblico di Peter Handke, 2001, Tutta la conoscenza del mondo di Eros Puglielli, 1999; L’odore della notte, di Claudio Caligari, 1998, ed altri precedenti film) e lavori nella produzione pubblicitaria.

Tuttavia, l’impegno più rilevante di Viviana Di Bert è dedicato al teatro, da attrice (Oreste di Euripide, 1999; Partytime di Harold Pinter, 1998; Medea di Euripide, 1997, ed altri lavori precedenti) e sopra tutto da regista. Numerosi e qualificati i lavori teatrali sotto la sua direzione, tra i quali si citano Prove aperte sull’amore (2006), Luce su Edipo (2005), Omaggio a Cechov (2004), Intorno a Salomè di O. Wilde (2003), Santa Giovanna dei macelli di B. Brecht (2001), Riccardo III di W. Shakespeare (2000), La Tempesta di W. Shakespeare (1999); Tratto da… Ricorda con rabbia da J. Osborne (1999). Ora, con la nuova Compagnia Sperimentale che porta il suo nome, Viviana Di Bert affronta un’opera ancora più impegnativa, con il Giardino dei Ciliegi di Anton Cechov. Una traguardo ulteriore nel campo della direzione teatrale, prelazione della sua vita professionale.

Goffredo Palmerini

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