“Stamattina qui c’e’ un bella giornata primaverile ( cosa in quanto insolita per il clima anglosassone) e mi sono svegliato con uno spirito collaboativo”
Siamo realmente al capolinea del voto all’ estero o si sta aprendo una nuova era? Cerchero’ di rispondere pragmaticamente. ( 1) Si, se dopo la soppressione calderoliana della Circoscrizione Estero ( ammesso che non sia un’ altra delle sue porcate) si passi ad una modifica pragmatica del quarto comma dell’ articolo 48 della Costituzione. Badatte bene che con l’ abrogazione della Circoscrizione Estera si aboliscono di conseguenza anche i 18 parlamentari esteri e la legge attuativa ( ordinaria ) detta Tremaglium ( la 459/2001)
(2) No, se si tratta solo di modificare con legge costituzionale la legge attuativa, , come vorrebbero i democratici di Bersani. Detta legge comporterebbe un tempo che i nostri parlamentari non hanno e il tutto ( o meglio la patata bollente) passerebbe alla prossima legislazione 2013/2018.
Occorre invece secondo noi adeguare e parificare il voto all’ estero al primo e secondo comma dell’ articolo 48:” Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico” Che poi questo avvenga con voto postale, seggi o piccioni e’ irrelevante. Oppure, come da noi piu’ volta ribadito, basterebbe sopprimere del tutto il quato comma dell’ articolo 48: “ modalita’ del voto all’ estero” e introdurre come avvieve in molte civilta’ europee, il voto per corrispondena nazionale, ove in Italia e’ ancora inadeguato o inesistente.
Carmine Gonnella Londra