CS SCHIRRU (PD): sulla manovra finanziaria e l’articolo 9

“È una manovra finanziaria deplorevole quella in discussione alla Camera in questi giorni, che accompagna la stretta economica tirando la cinghia ai soliti noti e che si accanisce sui più deboli: ancora una volta gli invalidi e i disabili. L’articolo 9 in particolare è un colpo al cuore alla legge 68/99, che si vuole modificare in maniera demagogica, dando la possibilità alle imprese di assumere, in determinati reparti, un numero di lavoratori disabili maggiore rispetto ad altri comparti aziendali. Il rischio è quello di permettere la formazione di dipartimenti divisi all’interno delle aziende, dove saranno raggruppati i lavoratori con disabilità, creando emarginazione e ulteriori discriminazioni. Si potrebbe addirittura arrivare alla concentrazione del medesimo modello a livello regionale, con disparità tra regioni, acuendo quelle già esistenti. Con il risultato che, alla fine dei conti, a pagarne le spese saranno nuovamente i lavoratori, specie quelli del sud e delle isole, dove minori sono le opportunità di lavoro e di servizi.

Il relatore in Commissione Lavoro ha parlato poi di semplificazione della comunicazione tra imprese ed uffici lavoro, di cui l'art.9 non accenna, con la semplice comunicazione in via telematica ai servizi provinciali competenti e di compensazione anche tra diverse imprese parzialmente esonerate e per determinate mansioni, tra l'altro già previsto dalla legge 68/99. La specificazione inserita in questa manovra ha però, come è palese, un obiettivo del tutto diverso.

Per questo il PD ha chiesto lo stralcio dell’articolo, presentando già in Commissione Bilancio un emendamento soppressivo, mentre noi continueremo a batterci anche in Aula, affinché l’ennesimo attacco scellerato contro gli invalidi sia fermato. E, di più, per sottolineare la nostra totale insofferenza verso un Governo che risponde al bisogno di integrazione sociale, e di cultura della diversità, proponendo sul lavoro reparti e unità produttive che si intendono ‘speciali’ ma che risuonano invece come veri e propri ghetti.”

Amalia Schirru

schirru_a@camera.it
www.amaliaschirru.it

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