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Come ricostruire la scuola dopo l’uragano Gelmini

Tra due giorni riapriranno le scuole, e tutti, docenti, studenti e genitori, già sanno perfettamente che dovranno affrontare un nuovo periodo di caos e incertezza, senza docenti, senza presidi, senza soldi, senza laboratori, senza classi.
La riforma Gelmini ha inflitto un colpo mortale al lavoro e alla dignità dei docenti, ha messo definitivamente in ginocchio la formazione scolastica e ha scippato il diritto allo studio di milioni di giovani, privando così il Paese della principale risorsa per il futuro.

Le cifre parlano da sole: otto miliardi di euro sottratti al comparto scolastico in tre anni, duecentomila insegnanti precari privati di ogni possibilità di stabilizzazione, classi che scoppiano tanto sono inzeppate, con risultati facilmente immaginabili in termini sia di sicurezza che di efficacia didattica.

Il disastro che questo governo sta provocando nel settore più delicato e strategico della vita pubblica non si ferma qui. Il pasticcio delle doppie graduatorie, combinato solo per compiacere i peggiori istinti della Lega, alimenta una scellerata guerra tra poveri e fa sì che centinaia di scuole si troveranno da lunedì in uno stato confusionale completo per quanto riguarda sia i docenti e che i presidi. Tempo poche settimane, poi, e i tagli previsti dalla manovra si abbatteranno su una scuola già devastata, completando l'opera.

Noi dell'Italia dei Valori abbiamo sin dal primo momento contrastato con ogni mezzo quel colpo al cuore della scuola che è la riforma Gelmini e continueremo a farlo, così come contrasteremo con ogni mezzo la manovra di Berlusconi e Tremonti. Saremo già oggi in piazza e saremo lunedì a fianco dei precari che manifesteranno di fronte al ministero della Pubblica istruzione. Ma come sempre crediamo che protestare sia doveroso ma insufficiente. Bisogna anche iniziare a indicare da subito i primi passi che faremo per restituire dignità e funzione didattica alla scuola quando ci saremo liberati di Berlusconi e della Gelmini.

Nei prossimi giorni illustreremo dettagliatamente le nostre proposte che qui anticipiamo: innalzamento a 18 anni dell'obbligo scolastico, drastica diminuzione del numero di studenti presenti in ogni classe; riorganizzazione del tempo scolastico secondo criteri di coerenza ed efficacia; massimo potenziamento dei laboratori linguistici, informatici e multimediali nella scuola secondaria; istituzione di centri territoriali permanenti, per soddisfare la domanda d'istruzione e aggiornamento della popolazione e per favorire l'integrazione degli immigrati; stabilizzazione di tutto il personale anche precario che opera all'interno delle scuole, attraverso l'istituzione di una graduatoria nazionale per le immissioni in ruolo.

Proponiamo infine l'istituzione di un organo di controllo e autogoverno dei docenti, il Consiglio superiore della docenza, incaricato di monitorare l'efficacia dei percorsi didattici e i percorsi formativi, di garantire la valorizzazione del merito e il rispetto del codice deontologico professionale. Sono i primi passi necessari per iniziare a riparare i danni immensi che il berlusconismo ha fatto e continua a fare nella scuola forse più che in qualsiasi altro campo e proprio per questo devono essere messi da subito al primo posto nell'agenda della coalizione di centrosinistra che si candida a ricostruire la scuola dopo l'uragano Gelmini.

Antonio Di Pietro, presidente Italia dei Valori
Giulia Rodano, responsabile nazionale IdV dipartimento Cultura e Istruzione

Postato da Antonio Di Pietro

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