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I mafiosi temono chi non paga il pizzo. Parola di Pietro Grasso

. I mafiosi temono chi non paga il pizzo. Parola di Pietro Grasso
30 ago 2011 | Categoria: news
ShareThis“Nelle intercettazioni spesso sentiamo i mafiosi che invitano altri mafiosi a non andare da questo o quell’imprenditore perché non pagano il pizzo e aderiscono alle associazioni antiracket”, parole di Pietro Grasso che, nel giorno del ventesimo anniversario dell’assassinio di Libero Grasso, l’imprenditore che si ribellò alla mafia denunciando pubblicamente i suoi estorsori, invita all’indagine preventiva per combattere il racket.
Per la lotta al racket del pizzo “bisogna promuovere una sorta di protocollo investigativo preventivo, un’azione preventiva per spingere le vittime del pizzo a denunciare”.

“In questo modo – ha spiegato Grasso – si puo’ indagare sul fenomeno senza aspettare la denuncia di un singolo commerciante o imprenditore vittima del pizzo. Bisogna rendere sempre meno conveniente la richiesta del pizzo e sempre più conveniente per i commercianti la denuncia”.
Per il Procuratore nazionale antimafia bisogna quindi, “passare dall’emozione al progetto, a un progetto diffuso che coinvolga tutti le parti istituzionali, a cominciare da magistratura e forza di polizia, con una maggiore disponibilità ad affrontare le indagini anche nella fase preventiva, per cercare di rendere più agevole la denuncia e la conferma di una attività estortiva”. E sugli estorsori: “Devono capire che oggi l’estorsione non paga. Chi viene arrestato dopo avere raccolto un’estorsione di cinquecento euro, rischia fino a dodici anni di carcere. Dobbiamo rendere sempre meno conveniente questa attività e più conveniente per gli imprenditori”.

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