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TASSE, PENSIONI E COSTI DELLA POLITICA, ECCO LA MANOVRA DEGLI INGANNI

Avevano detto che non avrebbero aumentato le tasse, e non è vero. Perché, dice la Corte dei Conti, “nell’ipotesi più ottimistica l’aumento della pressione fiscale sarà di due punti percentuali nel 2014”. Non solo, anche Bankitalia osserva preoccupata che alla luce della manovra “la pressione fiscale salirebbe nei prossimi due anni fino al massimo storico del 44,5%”.

Avevano detto che avrebbero rilanciato la crescita, e invece ancora la Corte dei Conti, non certo un organo sovversivo e comunista, sottolinea che “il ricorso prevalente alla leva fiscale, quasi 3/4 della manovra, determina la compressione del reddito disponibile e accentua i rischi depressivi”.

Avevano promesso che avrebbero tagliato i costi della politica, e non è vero. Perché affidare a un percorso costituzionale l’abrogazione delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari significa rimandare tutto a data da destinarsi e quindi prendere apertamente in giro gli italiani.

Avevano detto che non avrebbero toccato le pensioni, e invece proprio sulle pensioni nel gran consiglio di Arcore hanno fatto un colpo di mano gravissimo, stabilendo che gli anni del servizio militare e quelli universitari riscattati non potranno più essere conteggiati per calcolare l’età pensionabile. E così aver studiato e aver passato un anno sotto le armi, a servire il Paese, non vale più. Una vera schifosa vigliaccata!

Avevano detto che avrebbero avviato una seria lotta all’evasione, ma ancora non hanno saputo spiegare come. E se il passato insegna qualcosa allora c’è davvero poco da aspettarsi da chi è arrivato al punto di legittimare l’evasione, di chi ha permesso di far rientrare i capitali illegalmente detenuti all’estero, spessof rutto di attività illecite, con l’irrisoria aliquota del 5%. Un regalo alla criminalità!

Avevano detto tante cose, ma come al solito se le sono rimangiate praticamente tutte. E così maggioranza e governo si preparano a scaricare ancora una volta sulle spalle degli italiani onesti, dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie, di chi ha sempre fatto la propria parte, una manovra insensata e iniqua. Una porcheria che ha tanti padri ma su cui ha tenuto a mettere la propria firma Silvio Berlusconi, con l’immancabile telefonata autocelebrativa a uno dei suoi tg. Ha provato a piazzare una delle sue solite patacche il Cavaliere, spacciando per gioielleria quella che è solo pessima bigiotteria. Ha detto anche che loro, la maggioranza, sono aperti alle opposizioni, scopriremo presto se è vero.

L’Italia dei Valori ha presentato stamattina, in una conferenza stampa al Senato, i suoi emendamenti per una manovra davvero socialmente giusta e credibile. Le nostre proposte sono nero su bianco, sono idee semplici, che guardano all’interesse di tutti e non solo di alcuni. Per una volta la maggioranza si smentisca e ascolti le opposizioni: raccolga le nostre proposte, farà solo un favore al Paese.

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