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Una manovra contro lo sviluppo

La redazione IDV

Mentre alla Commissione Affari Costituzionali del Senato andava in scena l'ennesima figuraccia del Governo, fuori da palazzo Madama la Cgil, insieme ad alcuni esponenti dell'IdV e a cittadini sempre più esasperati e indignati per la politica della Casta, hanno manifestato il loro disaccordo.

La critica IdV, nelle parole di Maurizio Zipponi, presente al presidio e responsabile nazionale del dipartimento Lavoro e Welfare IdV, riguarda anche la totale assenza di misure che contrastino l'evasione fiscale. “Per l’Italia dei Valori è prioritario combattere in maniera seria l’evasione fiscale e cancellare dalla manovra l’articolo 8, inserito di contrabbando da questo governo e che interviene pesantemente sui diritti dei lavoratori”. “La politica – prosegue – deve risolvere le cause che hanno portato allo sciopero generale del 6 settembre. È chiaro che se queste non verranno risolte e se il governo insisterà nel colpire le fasce sociali più deboli e a far pagare i soliti noti, se aumenterà l’Iva sui generi di prima necessità e interverrà sulle pensioni, l’IdV non avrà dubbi e saprà da che parte stare”.

Secondo il senatore IdV Elio Lannutti, anche presente stamattina davanti al Senato, “la politica e i governi sovrani non possono continuare a subire i ricatti delle banche d’affari, dei fondi speculativi e delle agenzie di rating, ma devono promuovere regole stringenti entro cui i mercati devono necessariamente muoversi”. Per esempio, ricorda Lannutti, “grazie all’inchiesta condotta dalla procura di Trani, la Consob è stata costretta a mettere ‘in mora’ Standard & Poor’s in quanto sprovvista dei requisiti di affidabilità e di indipendenza che un’agenzia di rating deve avere. Un segnale importante, ora è necessario che i governi si riapproprino del ruolo che gli compete e rafforzino le normative sulle agenzie di rating, altrimenti cadranno tutti come tigri di carta sotto il fuoco incrociato degli speculatori”.

Per Antonio Borghesi, vicecapogruppo alla Camera IdV, “la manovra di governo peggiorerà la situazione perché non contiene nulla per la crescita. La nostra contromanovra, invece, consentiva di tagliare le tasse a lavoratori, famiglie e imprese, quello che avrebbe favorito nuovi investimenti e occupazione.

A fronte delle critiche, però, il governo risponde, appunto, con la confusione e l'assenteismo. “Il Paese è in agitazione e teme per il suo futuro, come dimostra lo sciopero problamato dalla Cgil”, conclude Felice Belisario, capogruppo IdV al Senato che dai prossimi giorni condurrà insieme ai colleghi senatori dell'Italia dei Valori la battaglia per modificare questa manovra che non piace proprio a nessuno, tranne che a evasori e furbetti.

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