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LA MANOVRA RISPONDE ALLE ESIGENZE DI UN ELETTORATO OCCULTO: E’ IL GOVERNO DEI COLLETTI BIANCHI

La nostra economia è a rischio recessione, entro fine anno migliaia di lavoratori saranno disoccupati e le tasse locali aumenteranno a dismisura. Ecco i risultati ottenuti da chi prometteva un nuovo miracolo italiano, posti di lavoro a volontà e la riforma federalista per offrire benessere ai cittadini. Il bilancio di questi anni di Governo del centrodestra è nero come il carbone, la manovra è la sintesi di un fallimento politico che incenerisce gli slogan di Bossi e Berlusconi. Dopo aver saccheggiato il Paese, la maggioranza si sta dividendo il bottino barattando i tagli agli enti locali con un giro di vite sulle pensioni, la mancata lotta all’evasione fiscale con l’aumento dell’Iva, la svendita del patrimonio statale con la privatizzazione selvaggia. Dietro queste scelte, che evidentemente non rispondono ad esigenze di interesse pubblico, c’è un elettorato di riferimento occulto che agisce nell’ombra, quando non ci pensa la giustizia a stanarlo. È un Governo formato P4.

Ma anche P3 e P2, cambiano le sigle ma non la struttura di potere su cui questo Esecutivo si regge: siamo nelle mani di una casta politica che si allea con le consorterie economiche per gestire appalti pubblici, nomine nelle aziende di Stato e informazioni riservate finanziando così la propria rete di rapporti paraistituzionali. Governa il Paese un circolo di lobbisti dal quale sono esclusi i cittadini, chiamati piuttosto a pagare il conto salato di speculazioni, privilegi e corruzioni varie.

La Cgia di Mestre certifica che negli ultimi anni le tasse locali sono aumentate del 138%, perché il Governo continua a tagliare i finanziamenti agli enti che sono quindi costretti a ridurre i servizi o aumentare le imposte. Secondo Unioncamere, poi, entro l’autunno si perderanno quasi centomila posti di lavoro, ormai da anni latitano misure per sostenere la produttività e incentivare le assunzioni. Intanto Piazza Affari continua a chiudere in profondo rosso anche a causa di un Governo sempre più impotente. O indifferente? La verità è che questa manovra non serve al Paese, infatti penalizza gravemente i cittadini e scontenta tutte le categorie sociali: chi si salva è la piccola oligarchia di colletti bianchi dedita alla finanza spericolata, all’evasione fiscale, all’accumulazione di capitali con ogni mezzo; vengono premiate le cricche di affaristi che campano di rendita, furbizie e raggiri; la fanno franca i parassiti che truffano il lavoro onesto dei cittadini.

Si scambiano i privilegi con il sostegno politico e finanziario, scende l’amministrazione della cosa pubblica e sale la cura degli affari privati: è l’indice di borsa dell’economia di Governo. Così, agli italiani si chiedono sacrifici inaccettabili perché la crisi, che questo stesso sistema produce, purtroppo lo richiede. È il business delle lobbies che detta le condizioni, imponendo di lasciare intatti sprechi e ruberie che dissanguano la nostra economia. Noi vogliamo rimettere al centro della democrazia i cittadini, vogliamo uscire dalle sabbie mobili e ripartire da zero: servono nuove elezioni per cambiare davvero le cose, temo infatti che in questo Parlamento si sia affermata la logica del Gattopardo. L’Italia dei Valori sa che il nostro Paese ha bisogno di essere ricostruito, ma è evidente che questo sistema va cambiato dal basso: per questo stiamo raccogliendo le firme per cambiare la legge elettorale con un referendum e abolire le province con una proposta di legge popolare. Comincia un’altra battaglia per ridare speranza al Paese, facciamoci trovare pronti.

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