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L’IMPRESSIONE DELLA REALTA’

Mai vista una fine estate tanto tribolata! La contesa tra Maggioranza ed Opposizione si è rinvigorita. La squadra di Berlusconi, sempre meno monolitica, ha perso parecchia affidabilità; anche sul piano dell’economia. Tutto sommato, la stagione non avrebbe potuto essere più “calda”. Però, gli “amori” balneari durano poco. Come da sempre. Centro/Sinistra e “ipotetico” Terzo Polo non filano più tanto in armonia e il frettoloso ritorno dalle brevissime “ferie” resta un altro fatto storico per il nostro potere legislativo. Come a scrivere che l’urgenza non ha consentito le solite vacanze “lunghe” dopo un dibattito parlamentare tanto ampio, quanto inconcludente. Da settembre, piaccia o no, tutto sarà diverso. Per evitare una nuova recessione, l’Italia resta allertata. Non ci sono cure “miracolose” per evitare il peggio. Come, del resto, non sono possibili veloci terapie per stare meglio. Anche se, per il bene del Paese, non si è verificata la temuta “rottura”, resta, però, una sorta di vigile azione per tentare di ricompattare una sinistra tanto dispersa da non essere più considerata tale. Forse, dalle ceneri della Fenice potrebbe, ma non da subito, nascere quel “Terzo Polo” del quale, per la verità, non sentiamo la mancanza. La fine del Bipolarismo, nonostante tutto, non è prossima. La rinascita di nuovi movimenti politici non significa il risveglio di nuovi partiti. Questo sia chiaro per tutti. Gli aspetti camaleontici della democrazia sono anche questi. Per evidenziare che chi non sarà “pro” l’imminente manovra, necessariamente, sarà considerato “contro”. Sfumate le posizioni di centro, tipiche della defunta Prima Repubblica, si tenta di far quadrato con le cobelligeranze; ma neppure con tanta convinzione. Dopo il definitivo varo della tattica economica, i partiti dovranno tutti schierarsi. O da una parte o dall’altra. Col vincolo che, chi non governa, dovrebbe tentare un’intelligente opposizione. Anche per dare a chi guida il Paese la sensazione di un controllo democratico del suo comportamento. Messe da parte le polemiche, tutti, ne siamo certi, si adegueranno. Le strategie del PdL, dopo il dictat di Bossi, dovranno essere rivisitate. Berlusconi non ha altro mezzo per tirare avanti sino a fine Legislatura. La speculazione, interna ed internazionale, ha potuto assai di più delle intese tra i vari partiti. Se si vuole salvare l’Azienda Italia, in un’Europa che ha il fiato corto, non resta altra via da percorrere. In definitiva, l’estate muore con tutte quelle perplessità con le quali è iniziata. L’autunno riporterà nervosismi sociali e la crisi occupazionale dovrebbe toccare il suo tetto massimo. Oltre il quale, se non si corregge la rotta, non sarà più possibile tornare indietro. Oltre le polemiche e le previsioni catastrofiche, tutto può essere. Restano, però, i nostri dubbi su quale mossa sia “vincente”; pure se non necessariamente “migliore”.

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