CON LA LOTTA SERIA ALL´EVASIONE FISCALE SI PUO´ USCIRE DALLA CRISI

Avevo pensato di richiamare la vostra attenzione su quello che, a mio parere, è uno dei punti centrali (certo non l´unico) dei limiti della manovra del Governo. L’assenza di lotta all´evasione fiscale. Poi, in mattinata, sullo stesso tema è intervenuto anche il cardinal Bagnasco, il presidente della Conferenza episcopale italiana che, sostanzialmente, si è soffermato su due argomenti: le famiglie troppo penalizzate e il record di evasione fiscale. Mi sono sentito in buona compagnia (anche se pure la Chiesa a un po’ di privilegi fiscali deve rinunciare), ma dalle parti della maggioranza non è arrivato alcun segnale. Tutti a sciacquarsi la bocca con il sostegno alle famiglie (poi mi farò spiegare in quale capitolo della manovra è inserito) e niente sull´evasione. Per forza! Stanno preparando il secondo scudo fiscale!

Il punto è che il centrodestra ha deciso, e non per caso, quali sono le categorie da proteggere e quali quelle da colpire. Vanno protetti corrotti e corruttori che fanno un danno al paese per 60 miliardi l´anno. Vanno protetti gli evasori fiscali che stanno già portando capitali in Svizzera per eventualmente farli rientrare quando verrà varato il secondo scudo. Va protetta la casta, per cui le poltrone che si tagliano sono quelle degli ultimi: piccole province, comuni con pochi abitanti (per carità, va bene, ma solo se è l’inizio). Vanno penalizzati coloro che hanno già dato, e non mi riferisco solo ai lavoratori dipendenti a cui stanno facendo anche lo scherzetto di togliere il contratto nazionale e la tredicesima. Vanno a tagliare per cifre insostenibili gli enti locali che saranno costretti, a loro volta, a tagliare i servizi essenziali, gli ultimi che sono rimasti da accettare con la scure. E infine si preparano a convincere Bossi a dare l´ennesima sforbiciata alle pensioni.

La Corte dei Conti, il 28 giugno scorso, aveva ripreso un dato dell´Istat secondo il quale, nel 2008, ultimo dato disponibile, l´evasione fiscale valeva oltre il 17 per cento dei Pil. Con la crisi e il ridimensionamento del Pil, probabilmente, questa cifra oggi è ulteriormente aumentata. So che un po´ di evasione è fisiologica in tutti i Paesi, ma se solo riuscissimo a raggiungere i livelli europei porteremmo a casa almeno una decina di punti di Pil. Con quei miliardi si potrebbero evitare ulteriori tagli agli enti locali, si potrebbe rilanciare la produzione e l´occupazione con strumenti come la fiscalità di vantaggio, si potrebbe addirittura ridurre il debito pubblico che è la vera sciagura economica del Paese.

Non ci vuole molto. Intanto si tirino fuori i nomi degli scudati del 2009. Poi si cominci a fare un censimento di yacht, auto e altri beni di lusso, si facciano i controlli incrociati e vedrete quello che salta fuori. Non è più sostenibile la farsa per cui spesso un imprenditore guadagna meno dei suoi dipendenti. Del resto paesi che sono molto più avanti di noi nella lotta all´evasione, si sono già mossi con misure straordinarie. La Germania ha firmato un accordo con le banche svizzere, la Gran Bretagna sta definendo gli ultimi dettagli per fare la stesa cosa.

Ecco, un governo serio, soprattutto in una situazione così drammatica, dovrebbe fare queste poche cose. Se le facesse, probabilmente, verrebbe ricordato positivamente dai libri di storia. Berlusconi e la sua cricca su quei libri ci finiranno lo stesso, ma saranno descritti come coloro che affossarono l´Italia, al pari di quanto fecero Nerone e Caligola con Roma.

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