In un mondo dei bancomat e carte di credito variegate e colorate, parlare ancora di evasione fiscale o e’ da cretini o peggio e’ da complici, e spesso i principale complici sono i legislatori poi i cittadini (nemo i cittadini). La questione non e’ che, qualcuno ha una ferrari dichiarando al fisco 10 mila euro al mese, ma con quale carta di credito l’ ha pagata. Badate bene che qui stiamo parlando di autonomi e non di dipendenti pubblici o privati, ove c’e’ gia’ la tracciabilita’ zero. Ecco perche’ occorre un sistema detto tera tera per gli autonomi a tracciabilita’ zero, con l’ obbligo da parte dell’ autonomo, dallo stagnino al commercialista di avere due bancomat o carte di credito cottelate all’ impresa, uno/a per le entrate, ossia tutto cio’ relativo all’ impresa ossia il capitale ottenuto dal servizio e il secondo/a ( o altre ) per le uscite, con il trasferimento dal primo, per il proprio fabbisogno e a fine anno fiscale manda il tutto al fisco. Il cittadino ( lo Stato) quando compra un prodotto che sia un servizio o un salame, ha il diritto di sapere (del salame e del servizio) vita ( origine del capitale primo bancomat) morte ( dove va a finire secondo bancomat) e miracoli ( querlli che fanno i commercialisti