SOCIETA’ OGGI. E’ IN ATTO UNA RIVOLUZIONE EPOCALE. MA IL GOVERNO E’ CIECO ED INCAPACE.

La disuguaglianza sociale che travolge oggi ogni umana decenza gioca un ruolo determinante anche sulla crisi economica globale.

Dire “l’avevo detto”, come ho detto più volte subendo pesanti critiche, non significa considerarsi il primo della classe o il Pierino di turno, ma quando dette critiche, nei confronti di chi, come lo scrivente, aveva aperto gli occhi anche a taluni giornalisti ricevendone in cambio l’epiteto di “catastrofista”, allora viene davvero la voglia di ripetere, questa volta in grassetto, questa frasetta a senso compiuto.

Diciamo subito che l’Italia non merita certo di essere accostata agli altri paese a rischio “default” in quanto le sue risorse, specie di tipo tecnologico-creativo, non la pone dietro a nessuno. Siamo stati noi, per primi, a gettare le basi per la costruzione dell’Europa, realtà che ora viene in parte compromessa da faccendieri della politica, dal clientelismo, dall’autoreferenzialismo fra appartenenti alla cosiddetta casta, alla sempre più disumana disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, realtà quest’ultima che ha fatto sì che i già ricchi aumentassero – anche illegalmente – i loro mezzi a danno del ceto medio (che oggi non esiste più), cancellando quasi in toto il futuro dei giovani di adesso e delle nuove generazioni a cui, tra l’altro, si mette in capo a loro, indebitamente, un debito spaventoso.

E proprio delle nuove generazioni voglio parlare che sono state finora escluse da ogni contesto sociale, determinando esse ribellioni epocali un po’ ovunque, non sempre a torto, anzi ! Quelle della Tunisia, dell’Algeria, dell’Egitto, della Siria, della Spagna, sia pur in chiave diversa rispetto a noi, hanno una matrice comune: il bisogno di esistere e di fare la propria parte nella società. I giovani sono persone valide, molto diversi da noi di una volta, e grazie anche alle nuove tecnologie informatiche, essi hanno già dimostrato di saper fare rete e di mettere a dura prova chi non porge loro un occhio verso la loro condizione. La scuola italiana, con le sue pregresse azioni dimostrative contro il Ministro Gelmini, ne sono state già una prova. E che prova !

Va ricordato che i giovani di oggi, specie quelli che appartengono alle fasce sociali più basse, sono cresciuti pure loro nell’era del consumismo sfrenato, per cui – per loro – le ultime novità tecnologiche, come i telefonini, gli i- pod ecc.ecc., fanno parte dell’alimentazione quotidiana come il pane, il latte. Sentirsi esclusi dalla possibilità di sintonizzarsi come si dovrebbe con questi strumenti avanzati della tecnologia per loro significa sentirsi esclusi dalla società di oggi che tende ad emarginare chi non sta al passo con la politica del consumismo e quindi di partecipare alla vita sociale. Ed allora nascono e si sviluppano già da adesso scintille pericolose per il prossimo futuro, realtà questa che potrebbe determinarsi a breve anche in Italia attraverso una ribellione giovanile senza precedenti. Ed i primi sintomi ci sono già, come abbiamo visto anche di recente con i disordini di Roma ed altri…

La realtà è che, se non si capiscono queste cose e cioè che il fenomeno sta assumendo i connotati dalla natura assolutamente irreversibile, la conflittualità sociale sarà inevitabile e molto pericolosa, anche perché, come succede sempre in questi casi, durante le dimostrazioni pacifiche, democratiche dei giovani per bene, si inseriscono fasce delinquenziali che, nella società, non hanno nulla da perdere e, purtroppo, solo da guadagnare sia pur illecitamente.

Ergo, io penso che le caste di oggi vadano subito disintegrate e che sia necessario creare da subito i presupposti per una più equa distribuzione della ricchezza.

Il che non significa certo essere “komunisti” (come spesso questo governo etichetta chi non è in linea con la sua politica da terzo mondo), ma persone giovani e di tanto e tanto buon senso.

Il pianeta è di tutti !

Vorrei chiudere con una considerazione assolutamente negativa su Berlusconi. Non comprendo, anche facendo violenza fisica a me stesso, dove questo primo Ministro abbia trovato la sfacciataggine per dire agli Italiani : “ il nostro cuore gronda sangue nel chiedere sacrifici fiscali agli Italiani “.

La mia risposta è questa: “Caro Signor Berlusconi, non è colpa della crisi globale se gli Italiani si trovano in questa disastrosa situazione, ma del suo governo che non ha fatto altro che aumentare

il debito pubblico per malapolitica, per intrallazzi vari oltre i confini della legalità, per arroganza, da parte Sua, capace di trasformarsi in pseudo-perbenismo solo quando non ci sono altre strade per ottenere un qualcosa, come nel contesto di questa delinquenziale manovra.

Al Suo posto io mi vergognerei, ma Lei ha abituato anche i Suoi Ministri a glissare persino

sul comune senso del pudore.”

Arnaldo De Porti

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