In politica “serve più moralità”. L’uomo cattolico “può dare un contributo fondamentale alla vita sociale e politica” e “la fede cristiana non attenta in alcun modo alla vita sociale”. E’ questo il punto di vista dell’arcivescovo do Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco.Il cardinale ha spiegato che “le realtà temporali si reggono secondo norme proprie, ma nel Vangelo si esprime forte e chiaro il richiamo alla necessaria moralità di ogni azione personale e pubblica”. Per questo, ha aggiunto, “senza una radice trascendente” le leggi morali sono senza fondamento e “resta solo la dinamica aleatoria dei numeri e delle opinioni, quando non addirittura delle pressioni e degli interessi più forti”. “La Chiesa – ha sottolineato il presidente della Cei – non nutre aspettative mondane, né pretende privilegi per suoi particolari interessi, ma riconoscere la sua storia e poterla continuare in pace appartiene alla semplice giustizia”.”Le molteplici aggregazioni laicali cattoliche o ispirate cristianamente, le parrocchie e molte altre realtà, sono un popolo sempre più attento alla vita sociale e politica, anche se nell'agone pubblico vengono a volte liquidate come minoranze sparute e smarrite. Ma così non é e non sarà”, ha affermato l'arcivescovo di Genova tenendo l'omelia in occasione della festa di San Lorenzo. “Il mondo cattolico – ha spiegato l'arcivescovo – rappresenta per la società un vivaio di valori, energie ed esperienze consolidate che continuerà a mettere a disposizione del Paese: questo patrimonio non può essere dilapidato da nessuno, ne dissolto per ignavia o per utopistiche sintesi e contaminazioni”. 10 agosto 2011Redazione Tiscali