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ECONOMIA, OUA: COME PREVISTO DALLA MANOVRA ECONOMICA, ENTRO 8 MESI DALL’APPROVAZIONE SCATTERANNO MISURE PUNITIVE CONTRO TUTTO IL SISTEMA ORDINISTICO LIBERO PROFESSIONALE

L’OUA INVITA TUTTO IL MONDO DELLE PROFESSIONI A TENERE ALTA LA GUARDIA CONTRO I PROGETTI DI DEREGULATION DEL SETTORE

MAURIZIO DE TILLA, OUA: “Grave l’appiattimento dei sindacati alle posizioni delle Imprese nella campagna di aggressione alle libere professioni, un settore già gravemente colpito dalla crisi economica e dalla precarietà. Altro che casta siamo oltre 2 milioni. Importante la presa di distanza della Cgil su questo punto”

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua respinge possibili aperture alle iniziative della Confindustria e di alcuni sindacati che prevedono la liberalizzazione selvaggia delle libere professioni. Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, è «grave l’appiattimento dei sindacati alle posizioni delle imprese nella campagna di aggressione alle libere professioni, un settore già gravemente colpito dalla crisi economica e dalla precarietà. Altro che “casta” siamo oltre 2 milioni».

«È bene sottolineare – continua – che l’ultima manovra economica ha previsto un’Alta Commissione per studiare ulteriori provvedimenti di deregulation delle libere professionali, con un meccanismo già fortemente discriminatorio che scatterà automaticamente dopo 8 mesi dall’approvazione della legge. Non comprendiamo quindi possibili aperture a un dialogo sotto la costante minaccia di interventi punitivi».

«Valutiamo positivamente – aggiunge de Tilla – la presa di distanza da parte della Cgil su questi punti e invitiamo anche le altre forze sindacali a non subire le pressioni dei Poteri Forti su proposte che produrranno solo un aumento della disoccupazione intellettuale e una maggiore precarietà giovanile. Vogliamo ricordare che un segmento ampio dell’avvocatura, la più giovane, non arriva ai 10mila euro annui di reddito e che la categoria forense conta già oltre 230mila avvocati. La strada per rilanciare il sistema Italia non passa per le ricette “turbo-liberiste”, ma da un sano riformismo e dal consenso sociale».

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