La ludicità  surreale di Joan Mirò a Forte di Bard

Quando si parla di surrealismo i primi artisti che affiorano alla mente sono l’onirico Salvador Dalì ed il trascendente Renè Magritte, in ultima istanza si pensa al ludico Joan Mirò. Artista alquanto versatile, dalla pregnante impronta ricreativa, scaturita da infinite forme antropomorfe e surreali, trasmette una forte dinamicità attraverso l’uso di forme e giochi cromatici. Con questa sua capacità comunicativa universale, riesce a trattare diverse tematiche che fanno parte del vissuto umano.
Un po’ immeritatamente, era da tanto tempo che non si vedevano mostre a lui dedicate di un certo spessore, ma dal 18 maggio al 1° novembre 2011 negli spazi espositivi del Forte di Bard è possibile fruire di una straordinaria mostra, dal titolo Poème. Curata da Sylvie Forestier con il contributo organizzativo di Isabelle Maeght e Gabriele Accornero, l'esposizione è organizzata dall'Associazione Forte di Bard, con il sostegno della Regione Autonoma Valle d'Aosta, della Compagnia di San Paolo, della Fondazione Crt e della Finaosta Spa e usufruisce di prestiti concessi dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence (Provenza) con la quale il Forte di Bard ha firmato un importante accordo di collaborazione.

Le opere particolarmente significative, realizzate fra il 1947 e il 1980 periodo in cui l'artista lavorò presso Aimé Maeght, sono centonovantadue. Diciassette oli, tra cui Naissance du Jour I, II, III e Femme Oiseau I-II e Vol d'Oiseau à la première étincelle de l'aube; cinquantotto sculture, novantuno opere grafiche, diciassette ceramiche e sei libri illustrati, un makemono, un immenso arazzo e la maquette per la ceramica murale dell'Unesco a Parigi. Nel percorso espositivo non si è tenuto conto dell’ordine cronologico, ma si è voluto dare maggior risalto all’unicità ed originalità di ogni opera, anche nei rapporti di convergenza e divergenza comunicativa. La poliedrica mente e manualità portò l’artista a sperimentare diverse tecniche che andarono dalla pittura e scultura come -“Monument”- (bronzo) per passare alla litografia incisione e ceramiche, come ad esempio “- L'Oeuf de Mammouth”- opera simbolo di uno dei più vecchi miti dell'umanità, quello dell'origine del mondo.

Miró per tutta la sua vita artistica, fu sempre alla ricerca di una eclettica verità e come un esploratore degli universi infiniti, ogni opera rappresentò un nuovo passo verso la conoscenza del mondo.
«Il quadro deve essere fecondo, deve far nascere un mondo. Che si vedano fiori, personaggi, cavalli, poco importa, purché riveli un mondo, qualcosa di vivo» ( Miró – il cui nome, significa «vedere» e «meravigliarsi».)

Associazione Forte di Bard – 11020 – Bard (AO) Tel. +39 0125 833811 – Fax 0125 833830 E-mail: info@fortedibard.it www.fortedibard.it

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