Caro Berlusconi, non scusiamo il tuo ritardo

Non scusiamo il ritardo con cui Berlusconi mercoledì si presenta alle camere per dirci la sua sulla situazione economica dell’Italia. E’ in netto ritardo e potremmo perdonarlo solo se si presentasse dimissionario. Non lo scusiamo perché troviamo la sua visita inutile e demagogica. Inutile perché ha sostenuto per anni che la crisi non esisteva, che era uno spettro inventato dalla sinistra. Demagogica perché venire in parlamento il tre agosto vuole mandare un solo messaggio: vedete, stiamo lavorando per il paese anche ad agosto.

Agosto è un mese che storicamente il premier ha sempre usato per far finta di lavorare. Due anni fa promise addirittura che avrebbe preso casa all’Aquila. Lo stanno ancora aspettando.

Lo scorso 31 gennaio lanciò un’idea che come tutte non ebbe alcun seguito: annunciò in pompa magna la convocazione degli stati generali dell’economia entro la fine di febbraio. Non disse di quale anno, dunque siamo ancora in tempo. Il ministro Brunetta, quello che chiama cretini i precari, rilanciò l’idea degli stati generali dell’economia l’8 marzo sul suo blog. Anche quella splendida idea fu presto dimenticata.

Arrivò il tempo delle misure per far finta di rilanciare l’economia. Prima l’inutile decreto sviluppo, passato esautorando il Parlamento con la fiducia sia alla Camera che al Senato, poi l’altrettanto inutile finanziaria, approvata in fretta e furia su richiesta del presidente della Repubblica con lo scopo di tranquillizzare i mercati, ma la manovra è stata talmente pessima che i mercati sono ancora in subbuglio. L’idea di una grande assise sull’economia l’ha rilanciata anche il ministro Frattini proprio pochi giorni fa. Frattini come al solito arriva in ritardo però almeno ha avuto il buon senso di non annunciare scadenze.

In realtà forse questa volta il governo sarà costretto a parlare di economia perché la settimana scorsa è riuscito in un’impresa clamorosa: ricompattare le parti sociali, mettendo addirittura insieme Confindustria e Cgil, che la settimana scorsa hanno lanciato un appello in cui richiamano “al senso di responsabilità di tutti e a una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita”.

Giovedì le parti sociali incontreranno il governo. Con quali aspettative è difficile dirlo. Ma un governo che è in ferie da tre anni può risolvere i problemi dell’economia italiana in agosto inoltrato?

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