Per salvare Berlusconi dai suoi guai giudiziari, mandano allo sfascio la giustizia e il Paese. Ormai questa maggioranza parlamentare ha venduto la propria dignità per una poltrona, e pur di mantenere i propri privilegi manda al macero decine di migliaia di processi. E’ uno schiaffo a tutti coloro che aspettano giustizia ed è un insulto ai 27 milioni di cittadini che con il referendum hanno detto ‘basta’ alle leggi ad personam. L’unica via da percorre è quella di licenziare Berlusconi e la sua cricca. Allora, noi dell’opposizione, tutti insieme, presentiamo una mozione di sfiducia nei confronti dell’esecutivo, che sia quantomeno sostenuta da 63 deputati di buona volontà, tanto è il numero minimo per sottoscrivere quest’atto. Mi auguro che quei parlamentari dell’opposizione che ancora nicchiano, si associno a noi al più presto, altrimenti rischiano di diventare complici. Siamo di fronte a un governo senza dignità, che obbedisce agli ordini del padrone, danneggiando irreparabilmente il nostro futuro. Bisogna ridare al più presto la parola agli italiani e liberare il Paese da questo macigno.
Questa mattina al Senato il Governo ha imposto la fiducia al “processo lungo” e l'ha ottenuta. Riporto qui sul blog l'intervento in Aula del senatore Luigi Li Gotti a sostegno del nostro voto contrario.
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Signora Presidente, colleghi,
l'articolo 161 del Regolamento, che introduce l'istituto della fiducia, è corredato dai pareri della Giunta. Il più importante parere della Giunta per il Regolamento, che ha interpretato l'articolo 161, ha fissato questo principio: la rilevanza costituzionale della discussione sulla fiducia assume carattere preminente, avendo il Governo condizionato in modo espresso all'approvazione di un testo la propria sopravvivenza. In questa formula della vostra parabola, avete cominciato negli otto dei nove anni degli ultimi undici di vostro Governo, con le rogatorie, il falso in bilancio, il legittimo sospetto, il lodo Schifani, il condono edilizio esteso alle aree protette, la ex Cirielli, l'inappellabilità, il lodo Alfano uno, il lodo Alfano due, il processo breve per determinare la morte dei processi per prescrizione ed ora il processo lungo.
Voi avete sbagliato sempre senza commettere errori, ed è veramente una condizione unica quando si riesce a sbagliare sempre senza neanche incorrere nell'errore di fare qualcosa di giusto: si sbaglia sempre. È una falsificazione quella di dire che siete stati costretti a porre il voto di fiducia per contrastare l'ostruzionismo dell'opposizione. Avete posto il voto di fiducia dopo circa tre‑quattro ore di discussione, ed era talmente ostruzionistica la nostra opposizione che, grazie alle nostre ripetute, alcune volte urlate, sollecitazioni avete parzialmente modificato il testo, recependo alcune delle nostre critiche; altro che ostruzione! Se fosse proseguita la discussione, probabilmente altre nostre sollecitazioni sarebbero state recepite.
Così come dovete finirla con i falsi comiziali; andate nelle borgate a fare i comizi, ma nell'Aula del Senato voi dovete essere rispettosi. Voi dovete rispetto.
Non si può dire, come ha detto ieri il presidente del Gruppo PdL Gasparri, che queste norme non si applicavano ai processi di mafia, se proprio grazie alla nostra opposizione avete dovuto cambiare il testo, prevedendo l'esclusione dei processi di mafia, perché il testo che voi avevate proposto era una cambiale da onorare da parte di qualcuno alla mafia.
Voi siete espressione della decadenza di un potere arrogante, concentrato sulla protezione del capo assoluto; non vi interessano i cittadini. Per anni avete rinunziato al richiamo della coscienza. Voi siete ormai i berlusconiani, ossia l'espressione del berlusconismo, che è la malattia del Paese. Molti di voi, dobbiamo riconoscerlo, provano vergogna. Molti di voi hanno da tempo perso anche la capacità di vergognarsi. Il servilismo, antico male italiano, ha intaccato la mente. Il corpo della politica è invaso dalle metastasi. Voi siete la causa della montante antipolitica, avvilendo il Parlamento, che è visto come il male assoluto. Voi non avete giustificazioni, non potete inventarvene. Voi avete fatto un capolavoro di strafalcioni giuridici e su questi avete posto la fiducia e avete poi chiesto, ed è bene che lo sappia l'Aula, la nostra disponibilità a consentirvi di cambiare il testo su cui avete posto la fiducia, con disprezzo assoluto del Regolamento.
Si voleva cioè porre la fiducia su un altro testo e si chiedeva la nostra complicità, perché sapevate che questo testo sarà inesorabilmente bocciato anche dagli studenti di giurisprudenza del primo anno di università.
La vostra concezione della democrazia parlamentare è marcia e vergognosa; la vergogna però è tutta vostra, perché voi ne siete la causa. Ed onde evitare disinformazione, avendone alcuni giornali parlato, è bene fare chiarezza: quando ieri, per un gesto di stima che confermo, ho fatto presente al sottosegretario Caliendo che nel corso del mio intervento avrei sottolineato gli strafalcioni giuridici, è altrettanto vero che, con la sua onestà, il sottosegretario Caliendo mi ha chiesto la disponibilità a cambiare il testo. Io risposi ieri che non potevo rinunciare al mio intervento in Aula, e che un'eventuale sua richiesta non poteva essere fatta in un'Aula semideserta, ma doveva essere fatta in un'Aula come quella di questa mattina, ad esempio. È altresì vero che i funzionari del Senato hanno avvertito che una cosa del genere non poteva farsi e che mai si era fatta. Ma voi volevate farla.
I cittadini ci guardano e giudicano. Voi non siete capaci di governare neanche a colpi di fiducia: sbagliate pure quando ponete la fiducia! Noi dobbiamo salvare le istituzioni dal discredito e dalla rabbia montante del popolo italiano. Avete troppo presto dimenticato i referendum; avete dimenticato quel maldestro tentativo di cambiare la legge sul nucleare sei giorni prima del voto. Ci avete provato sempre, vi hanno detto di no e siete stati sommersi dal voto degli italiani. Quanto ancora volete resistere? Quanto ancora resisterete al fango ed alla cattiva coscienza che vi soffoca?
Ora darete la fiducia, ma ne sarete travolti, paradossalmente: più cercate la fiducia per scappare dal Parlamento, più affondate nella sfiducia del popolo italiano. Arroccati in un potere che si sgretola, voi sarete ricordati come la pagina buia della democrazia. Siete assediati dall'esterno e vi assediate vicendevolmente. Ora fiduciatevi ed annunciate al popolo la buona novella.
Quando finirete non avrete perso solo la rappresentanza politica, ma sarete costretti a provare di recuperare la vostra dignità. Voi non cadrete in piedi, ma con le spalle al popolo, inciampando nel tentativo di scappare e cercando di evitare i meritati e sacrosanti calci nel sedere.