PIANETA AMERICA
E’ Rick Perry, governatore del Texas, e si ritiene l’unto del Signore
HOUSTON, Texas – Se le profezie delle civiltà precolombiane dell’America centromeridionale dovessero avverarsi il 2012 vedrebbe realizzarsi non solo la fine del mondo ma anche la corsa per la Casa Bianca di un nuovo candidato venuto dal Texas.
Si tratta del governatore repubblicano Rick Perry che da una parte s'è unito al coro dei candidati della sua scuderia come Michele Bachmann e Tim Pawlenty che danno addosso al Presidente Obama per non volere accettare i diktat dei conservatori affinché scongiuri il default del due Agosto e, dall’altra, in analogia a Sarah Palin ed al suo collega del New Jersey fa capire d’essere interessato a presentare la sua candidatura ma non si decide a farlo per fare accrescere artificiosamente le aspettative degli elettori.
Ultimamente Perry, a sorpresa, ha evidenziato di possedere una grande latitudine ideologica ed un non meno consistente senso pratico perché, rischiando con l’estrema destra conservatrice e con i kamikaze del “Tea Party”, a proposito della legge varata a New York che permette i matrimoni di coppie dello stesso sesso ha dichiarato inaspettatamente “Quella e’ New York e sono affari loro. A me va bene”. Nel fare ciò il Governatore del Texas ha voluto forse porsi al centro dello schieramento repubblicano, convinto che la sua affermazione fosse interpretata dai più fondamentalisti, come una furbata, certamente non condivisa, utile ad aumentare i consensi ed in linea con l’idea espressa in passato secondo la quale “la Casa Bianca val pure una messa”.
L’ultima settimana l’agenda di Perry e’ stata zeppa d’impegni di tipo chiaramente promozionale che lo hanno portato in giro per gli Stati Uniti e che non hanno lasciato più dubbi sul fatto che il governatore dello Stato della stella solitaria e’ pronto a saltare dentro al grande circo. Perry ha avuto incontri con sostenitori ed attivisti ed ha ricevuto ad Austin diversi gruppi con i quali s'è impegnato in un'attività preparatoria intensa per discutere della campagna per le prossime elezioni e della situazione internazionale. Come effetto di ciò, in campo repubblicano, vista l’importanza del personaggio legato al ricco stato Gigante del petrolio, s'è notato che molti politici hanno effettuato una battuta d'arresto delle promozioni in favore d’altri probabili candidati in modo da riservare a lui la preferenza.
Nel frattempo, il nostro governatore che rifiuto’ d’accettare i fondi federali necessari alla pubblica istruzione, per impedire un'eccessiva avanzata dello stato e del pubblico a scapito del privato, nell’esprimere le sue prime opinioni a riguardo della sua partecipazione alle presidenziali ha dichiarato senza batter ciglio d’avere ricevuto “la chiamata” usando in questo modo un periodare tipico o dei predicatori del sud o dei sovrani d’altri tempi per i quali la corona era loro assegnata dall’Altissimo prima ancora che per volontà della nazione.
Perry dimentica probabilmente che nelle elezioni vinte poi da Obama John McCain ed altri Repubblicani fecero di tutto per prendere le distanze dal presidente uscente. Purtroppo per lui, a questo punto, una delle cose che si nota chiaramente e’ che, in modo temerario, sta facendo di tutto per identificarsi col suo ex omologo e secondo presidente eletto della dinastia Bush. C'è chi, nonostante lo ricordi per il suo carattere di piacione sudista, ha già sottolineato con una certa malizia che a vederlo muovere e gesticolare dietro al podio durante uno dei suoi discorsi, nei quali promette puntualmente un ritorno alla vecchia superiorita’ dell’America, si ha l’impressione di vedere l’attore Josh Brolin che impersono’ magistralmente G.W. Bush nel film di Oliver Stone. Ci si chiede, quindi, se l’America e’ pronta per un altro presidente del Texas.
Considerando che i risultati forniti dal capo della Casa Bianca precedente dello stesso stato furono quelli più che sconvolgenti delle interminabili e costosissime guerre, dell’11 Settembre e del disastro economico che ne segui’ alla luce delle profezie apocalittiche si pensa che, se si vuole avere qualche probabilità di sopravvivere, forse e’ il caso di lasciare da parte per il prossimo giro la nuova clonazione di Bush il giovane e di passare ad altri il testimone.
RO PUCCI
07 / 27 / 2011
I-AM, HOUSTON, TEXAS