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Contrassegno Unificato Disabili Europeo, Italia: sono passati 11 anni, lo riceveranno i portatori disabilità ?

Testo completo in allegato, aggiornato al 24 luglio 2011

Ogni qualvolta chi ci governa abbandona i cittadini, il nostro pensiero va alle 19,45 dell'8 settembre 1943 quando la radio divulga il messaggio del maresciallo Badoglio che lascia allo sbando militari e cittadini.

è dal 2008 che le famiglie con persone disabili sono lasciate allo sbando, infatti, se solo hanno l’ardire di parcheggiare negli spazi riservati ai disabili, sono contravvenzionate, bloccate con ganasce messe ai loro veicoli, discriminate e umiliate solo perché hanno ancora il contrassegno arancione invece del Contrassegno Unificato Disabili Europeo.

Quanto sopra accade perché il Governo italiano non poteva adottare e consegnare ai portatori di disabilità il Contrassegno Europeo e questo a causa di una errata concezione della privacy che non trova riscontro a livello europeo.

Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti siamo ripetutamente intervenuti e nel Luglio 2010, con la Legge n. 120, abbiamo ottenuto il superamento di detto assurdo impedimento e, quindi, la nostra speranza era che in pochi mesi vi fosse il recepimento della norma europea. Sbagliavamo. è passato un anno e proprio in questi giorni la doccia fredda: il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO, rispondendo all’interrogazione parlamentare dell’On. Amalia Schirru, rimanda a tempi incerti e ad altre istituzioni la consegna ai disabili italiani del Contrassegno Unificato Disabili Europeo.

Mentre si spendono centinaia di migliaia di euro e s’impegnano pubblici dipendenti per festeggiare i 150 anni dell’unità italiana, non è accettabile che i disabili italiani circolino in Europa ancora marchiati di arancione e con l’ansia di essere contravvenzionati, bloccati, discriminati, umiliati.

La missione per ognuno di noi far individuare è far svegliare i burocrati che non svolgono il loro lavoro con coscienza e cuore e, nel più breve tempo possibile, far consegnare direttamente a casa dei portatori di disabilità il Contrassegno Unificato Disabili Europeo.

A leggervi, Isabella Cocolo

24 maggio 2011
intervento dei Senatori Donatella Poretti e Marco Perduca

24 Maggio 2011 Da: Sen. Donatella Poretti – ADUC
Dichiarazione della senatrice Radicale Donatella Poretti
Si sa che con la bella stagione le trasferte turistiche e non solo portano tanti cittadini italiani a organizzare delle trasferte anche all'estero e in Europa. Tra questi, chi ha problemi di disabilità per cui necessita e ha diritto alle facilitazioni previste dal codice della strada circa le agevolazioni sui parcheggi e sulla circolazione stradale, si trova tuttora in difficoltà fuori dall'Italia per via del fatto che il nostro paese ancora non ha deciso di emettere, come stabilito dall'UE, un Contrassegno Europeo Disabili per i mezzi da loro utilizzati. Questo non perché l'Italia non abbia, seppur con 12 anni di ritardo rispetto ad altri paesi, provveduto a emanare una legge che lo consente, ma semplicemente perché in questa legge (la n°120 del 2010) non sono specificate delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto, dopo quasi un anno, deve ancora essere emanato. A oggi, nonostante sia stato approvato anche un ordine del giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delegazione radicale col quale il governo assumeva il preciso impegno di emanare al più presto questo regolamento, di Contrassegno Europeo per i disabili italiani non v'è ancora traccia, e si prospetta per loro l'ennesima estate di diritti non riconosciuti, non certo a causa dell'Europa, ma a causa dell'Italia. Per queste ragioni, con il collega Marco Perduca, abbiamo rivolto un'interrogazione al ministro dei Trasporti, per sapere se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all'emanazione di tale regolamento di attuazione, e quali siano i tempi e le modalità previste per l'emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.
Sen. Donatella Poretti – Parlamentare Radicali – Partito Democratico Roma,
Palazzo Cenci, piazza Sant'Eustachio 83 telefono 06 67063265 – telefax 06 67064771
Firenze, via Cavour 68 telefoni 0552302266 – 336252221 – telefax 0552302452
email poretti_d@posta.senato.it sito internet www.donatellaporetti.it

il testo dell'interrogazione
Interrogazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca
al Ministro dei Trasporti
premesso che:
Il 29 luglio 2010 l’Aula del Senato ha approvato la legge n° 120 recante disposizioni in materia di sicurezza stradale. L’articolo 58 modifica una norma del Codice della Privacy (D.Lgs 196/03) e rende formalmente possibile l’adozione anche in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo;
la Legge 120/10 tuttavia non specifica delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero competente di un relativo Regolamento di Attuazione, che pertanto deve ancora essere emanato;
rilevato anche che a tal proposito, nelle more dell’iter di approvazione della detta Legge 120/10, il Governo ha fatto proprio un Ordine del Giorno presentato in entrambi i rami del parlamento dalla delegazione radicale, col quale assume il preciso impegno di emanare idonea norma di rango regolamentare volta a rendere effettiva ed immediata l’adozione del Contrassegno Disabili Europeo;
per sapere:
se il Ministro non intenda adoperarsi per provvedere quanto prima all’emanazione di tale regolamento di attuazione e quali siano i tempi e le modalità previste per l’emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del Contrassegno Disabili Europeo ai legittimi titolari.

7 giugno 2011
ANCORA INCONTRI, PAROLE, STUDI
mentre i portatori di disabilità che circolano con un veicolo in Europa
sono soggetti a discriminazioni e sanzioni

ANCI
DISABILITÀ: DOMANI A ROMA INCONTRO OPERATIVO
SUL CONTRASSEGNO EUROPEO PER I DISABILI

Si terrà domani 7 giugno, presso la Sala Conferenze dell’Anci un incontro sul progetto “Adozione e diffusione in italia del contrassegno uniforme europeo di parcheggio per disabili”.
L’incontro vedrà la partecipazione del Comune di Verona, che con il progetto City Pass rappresenta la buona pratica individuata dall’Anci che ha accompagnato tutte le attività per la definizione delle linee guida; del Comune di Parma, selezionato dall’Anci come primo Comune dove attuare la sperimentazione e dei ministeri del Lavoro, delle Infrastrutture, della Salute e delle associazioni nazionali del terzo settore, la Fish onlus e l’Anglat onlus.
Il progetto, dopo una prima fase che ha riguardato attività di analisi e di ricerca sul campo, che hanno consentito all’Anci di avere un quadro chiaro (per i 21 Comuni che hanno aderito al progetto) delle modalità e delle criticità riguardanti l’iter procedurale per il rilascio del contrassegno, entra oggi nella fase della sperimentazione, avvalendosi del contributo di tutti i partecipanti (Istituzioni e Terzo settore) che a vario titolo sono competenti sul tema. (com/ef)
ANCI del 7 giugno 2011

AGENPARL
Roma, 23 giugno 2011
Un ulteriore passo in avanti relativamente al Progetto ‘Adozione e diffusione in Italia del contrassegno uniforme europeo di parcheggio per disabili’ è stato fatto in occasione dell’incontro, tenutosi nei giorni scorsi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra il Sottosegretario Nello Musumeci e il Sindaco di Castel Sant’Angelo Paolo Anibaldi, delegato ANCI alle Politiche per la disabilità. ‘’L’apprezzamento da parte del Sottosegretario Musumeci – dichiara Anibaldi – per il lavoro svolto fino ad oggi dall’ANCI circa l’adozione del nuovo contrassegno per il parcheggio delle persone con disabilità, nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che vede coinvolte anche alcune associazioni nazionali del terzo settore, conferma che stiamo percorrendo la giusta via’’. Scopo dell’incontro era quello di fare una prima verifica con il Governo sul lavoro svolto, anche in relazione al fatto che, successivamente, la proposta definitiva, a valle del progetto, dovrà essere sottoposta all’attenzione del Parlamento e proprio per questo ‘’durante l’incontro – rileva Anibaldi – abbiamo consegnato il lavoro al Sottosegretario anticipando così’ gli aspetti più significativi dell’iniziativa, nell’intento di concertare le Linee guida che potranno essere utile strumento per i Comuni italiani’’. ‘’Dopo l’importante ‘avallo’ ottenuto nell’incontro con il Sottosegretario Musumeci – afferma ancora Anibaldi – abbiamo concordato con lo stesso esponente del Governo di presentare il lavoro svolto già nel prossimo incontro dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle Persone con disabilità, al fine di poter proporre al Parlamento uno studio dettagliato e condiviso, per mettere lo stesso in condizione di poter legiferare nelle migliori condizioni e, soprattutto, più rapidamente possibile. In tal senso, l’apprezzamento del Sottosegretario Musumeci e il fatto che egli abbia condiviso l’idea progettuale ci fanno ben sperare, confidando poi in una larga condivisione anche da parte dei gruppi parlamentari’’.

6 giugno 2011
intervento dell’On. Amalia Schirru e On. Carmen Motta

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04849
presentata da AMALIA SCHIRRU
lunedì 6 giugno 2011, seduta n.481
SCHIRRU e MOTTA. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

– Per sapere – premesso che:
il 29 luglio 2010 il Senato ha approvato, in via definitiva, la legge n. 120 recante disposizioni in materia di sicurezza stradale;
l'articolo 58 modifica una norma del codice in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196 del 2003) e rende formalmente possibile l'adozione anche in Italia del modello di contrassegno unificato disabili europeo;
la legge n. 120 del 2010 tuttavia non specifica delle coordinate temporali circa la prevista emanazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un regolamento di attuazione, che pertanto deve ancora essere emanato;
durante l'iter di approvazione della detta legge n. 120 del 2010 il Governo ha accolto un ordine del giorno (a prima firma Farina Coscioni) presentato alla Camera, col quale ha assunto il preciso impegno di emanare idonea norma di rango regolamentare volta a rendere effettiva ed immediata l'adozione del contrassegno disabili europeo -:

se il Ministro non intenda adoperarsi per pervenire quanto prima all'emanazione di tale regolamento di attuazione e quali siano i tempi e le modalità previste per l'emanazione del regolamento, ovvero per la consegna del contrassegno disabili europeo ai legittimi titolari.(5-04849)

Da: Amalia On. Schirru [mailto:schirru_a@camera.it]
Inviato: giovedì 14 luglio 2011 09:14
A: Coordinamento Camperisti
Oggetto: Rif: contrassegno disabili europeo
Allego il comunicato stampa diramato stamane alle agenzie. Saluti e a presto. Amalia Schirru

COMUNICATO STAMPA
Stefania Spiga – Ufficio Segreteria on. Schirru
schirru_a@camera.it – www.amaliaschirru.it
SCHIRRU (PD): Mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo.
“E’ trascorso un anno dal momento dell'emanazione della norma e proprio in ragione di questo lungo lasso di tempo avrei preferito che nella risposta del sottosegretario Giachino alla mia interrogazione sulla mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo, venisse fornita una data certa per l'entrata in vigore del contrassegno appunto.
Tengo a far presente che i disabili soffrono di condizioni di disagio nella mobilità, che si accentuano in periodi, come quello estivo, in cui sono più frequenti gli spostamenti e i viaggi per motivi di vacanza, ed è per questo che il Governo deve dare attuazione alla norma oggetto dell'atto di sindacato ispettivo in tempi assai brevi, anche al fine di permettere che i disabili possano effettivamente godere delle agevolazioni loro concesse dalla normativa.”
Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO ha risposto all'interrogazione 5-04849 Schirru nei termini riportati di seguito:

8 giugno 2011
intervento dell’On. Augusto Di Stanislao

Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12219
presentata da AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 8 giugno 2011, seduta n.483

DI STANISLAO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

– Per sapere – premesso che:
esiste un modello uniforme di contrassegno per i disabili riconosciuto nei Paesi membri dell'Unione Europea. Il contrassegno europeo consente a un disabile, che ha diritto a particolari agevolazioni nel paese in cui risiede, di beneficiare delle facilitazioni offerte ai disabili negli altri Paesi dell'Unione europea in cui si sposta. Il contrassegno europeo è stato introdotto in seguito ad una raccomandazione del 1998 (98/376/CE) del Consiglio, che ha previsto che i contrassegni per disabili abbiano caratteristiche uniformi e che vengano riconosciuti da tutti gli Stati membri, in modo da facilitare gli spostamenti in auto dei loro titolari;
spetta agli Stati membri rilasciare il contrassegno, in base alla propria definizione di disabilità e secondo le modalità da loro prescelte;
anche l'Italia dovrà riconoscere il «Contrassegno unificato disabili europeo» (Cude), già in vigore in 15 Paesi dell'Unione europea. Infatti, la legge entrata in vigore il 13 agosto 2010 che ha apportato una serie di modifiche al codice della strada, tra cui la norma sulla privacy che impediva al nostro Paese di adottare il tagliando azzurro, ha previsto anche l'adozione del contrassegno disabili europeo;
tuttavia, affinché il provvedimento diventi concretamente operativo occorre il regolamento di attuazione che non è stato ancora emanato;
nella strategia europea sulla disabilità 2010-2020: un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere, la Commissione si impegna a facilitare la mobilità delle persone invalide e a promuovere il contrassegno di parcheggio europeo;
va tenuto conto dell'ulteriore problematica che è il passaggio per i disabili con le autovetture nelle zone ZTL -:

se e con quali tempi il Governo intenda emanare il regolamento attuativo che consenta di recepire concretamente la raccomandazione dell'Unione europea e riconoscere il CUDE;

se il Governo, in tale contesto, non ritenga di poter accompagnare il rilascio del CUDE, quando necessario, con un congegno affinché l'auto possa liberamente entrare, circolare e sostare anche nelle zone a traffico limitato.(4-12219)

14 luglio 2011
il sottosegretario Bartolomeo Giachino
risponde all’interrogazione dell’On. Amalia Schirru
e dopo 11 anni rimanda a tempi indefiniti l’adozione e consegna
del Contrassegno Unificato Disabili Europeo

ALLEGATO 2
5-04849 Schirru: Mancata adozione della disciplina regolamentare relativa al contrassegno disabili europeo.

TESTO DELLA RISPOSTA
In merito alla problematica posta dagli onorevoli interroganti, faccio presente che l'Amministrazione che rappresento segue da tempo, e con la massima attenzione, la questione al fine di pervenire all'effettiva adozione del contrassegno disabili europeo.
Come noto, la normativa attualmente vigente in Italia, articolo 188 del decreto legislativo 30 aprile 1993, n. 285 (codice della strada) e decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, prevede che gli utenti diversamente abili possono usufruire di importanti agevolazioni, esponendo il contrassegno previsto dall'articolo 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada.
Tale contrassegno, che ha validità nazionale, permette una rapida individuazione da parte degli organi di polizia stradale dei veicoli al servizio della persona diversamente abile e pone l'agente accertatore in condizione di non rilevare eventuali infrazioni ad obblighi dai quali gli aventi diritto sono esonerati, attraverso l'esposizione dell'autorizzazione. Il fine del contrassegno è, pertanto, quello di agevolare la mobilità degli utenti diversamente abili e, nel contempo, quello di garantire loro la possibilità di usufruire delle facilitazioni previste dal Codice della Strada e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996, al riparo da improprie contestazioni o verbalizzazioni di infrazioni.
In passato, tutto ciò è risultato in contraddizione con il disposto dell'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) che non prevedeva l'esposizione «di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura dell'autorizzazione, per effetto della sola visione del contrassegno», vanificando in tal modo quanto sopra espresso ed esponendo gli aventi diritto ad ulteriori difficoltà.
Il citato decreto legislativo n. 196 del 2003, non ha reso possibile, fino ad oggi, l'adozione del contrassegno europeo «Parking Card for disabile people», valido nella Comunità europea ed emanato con raccomandazione del Consiglio del 4 giugno 1998, che permette a tutti i cittadini della Comunità di usufruire in ogni Paese delle facilitazioni ivi previste. Quest'ultima prevede l'adozione di un contrassegno unico, di tipo europeo e contiene disposizioni relative al modello da adottare, definendone misure, colore, plastificazione, logo ed indicazioni dei dati del titolare da riportare sullo stesso.
Con l'entrata in vigore della legge 29 luglio 2010, n. 120, tali impedimenti sono stati superati. Pertanto, è possibile uniformare la normativa nazionale ai criteri contenuti nella Raccomandazione 98/376/CE e garantire, di conseguenza, ai soggetti disabili il diritto di circolare e sostare liberamente nel territorio dei Paesi dell'Unione europea.
Faccio presente, in proposito, che è già in corso la predisposizione dei provvedimenti normativi necessari per attuare tale intento e assicuro, altresì l'impegno dell'Amministrazione che rappresento affinché la modifica al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 avvenga in tempi ragionevolmente brevi, pur considerando che trattasi di un provvedimento di ampia portata, concernente non solo l'adozione del contrassegno europeo, ma anche tutta una serie di modifiche al Regolamento connesse alla stessa adozione. Infine, segnalo che l'iter approvativo prevede, comunque, l'acquisizione del parere del Consiglio di Stato.

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