L’estate è già arrivata, tempo di esodo e vacanze. Molti sono gli italiani che si mettono in viaggio; ci prepariamo psicologicamente ad avere autostrade, strade statali e provinciali completamente affollate. Il bollono rosso è previsto nei giorni che vanno da venerdì fino a domenica sera, fascia dove è possibile trovare un controesodo a causa di chi rimane nelle grandi metropoli a lavorare e può permettersi il mare solo nel week – end. Polizia stradale e carabinieri hanno già indossato la tuta da combattimento per intensificare i controlli e sanzionare come si deve eventuali infrazioni. Infrazione, una parola che è molto di rigore nel nostro Paese. L’Ania ha avviato un paio di campagne sulla sicurezza stradale molto importanti; fra queste spunta il nuovo messaggio “alla guida rispetta le regole per evitare di rispettarne di più dure”. Il 91% degli automobilisti intervistati dichiara di condannare ciecamente le infrazioni da strada, ma il dato statistico ancora più inquietante racconta che circa l’80% degli italiani alla guida ammette di commettere infrazioni, pur sapendo dei rischi che si corrono per se stessi, per gli altri con i conseguenti danni economico- sociali. Le maggiori cause di incidenti stradali, purtroppo molto spesso mortali, sono dati da comportamenti umani indisciplinati, il non rispetto dei limiti di velocità e il passare con il rosso al semaforo. Un dato da considerare a parte è la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope; i casi d’incidenti e stragi del sabato sera toccano il 76%, dato da brivido. Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania, lancia un chiaro appello a chi si mette alla guida, in particolar modo ai giovani: “Nove italiani su dieci dichiarano inaccettabile violare le regole della strada ma, al tempo stesso, sette su dieci affermano di commettere infrazioni quando sono al volante. Questo comportamento incoerente è la principale causa della più grande tragedia nazionale, gli incidenti stradali. Un dramma che ogni anno causa oltre 4mila e 200 morti e un milione di feriti. Se si vuole che questi lutti e costi sociali diminuiscano è fondamentale che in Italia nasca una nuova cultura delle regole. Sulle strade del nostro Paese si sono registrati un morto e 70 feriti ogni due ore. Oltre un milione di feriti in un anno, tra i quali 20mila invalidi gravi che vedono, in un attimo, la propria vita sconvolta. Tutto questo deve farci riflettere. Condotte di guida scorrette e sconsiderate non cambiano solo la vita di chi le mette in pratica, ma provocano danni gravi ad altri e, spesso, sono la causa di alcuni tra i più gravi delitti stradali. Il legislatore dovrebbe prendere atto che, sulla base del sondaggio Ispo, l’84% degli italiani, e in misura forte i giovani, si è dichiarato favorevole all’introduzione del “reato stradale” e, quindi, dovrebbe agire di conseguenza”. Il messaggio è chiaro: “quando sei alla guida, non ucciderti e non uccidere”.
Marco Chinicò