Attacchi inammissibili alla magistratura

Monito di Napolitano: i giudici siano perciò inappuntabili”

I magistrati devono essere “inappuntabili” in modo da vanificare “attacchi inammissibili alla magistratura”, disinnescando così “un fuorviante conflitto” con la politica. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale. Parlando dei temi della giustizia, su cui era stato interpellato dal presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare Pierluca Terzulli, Napolitano ha fatto riferimento al discorso da lui tenuto giovedì ricevendo i giovani nuovi magistrati in tirocinio. Il capo dello Stato ha respinto alcune letture di quel discorso che vi hanno visto una volontà di ridimensionare il ruolo di magistrati. “Ma più di qualche commento polemico – ha aggiunto Napolitano – di difensori d'ufficio della magistratura, mi interessa l'apprezzamento che è venuto da numerosi suoi autorevoli esponenti. Da parte della sua stessa Associazione rappresentativa si mostra di ben comprendere i miei richiami, d'altronde ben noti in quanto costanti e coerenti negli anni. Ho richiamato a comportamenti che non offuschino la credibilità ed il prestigio dei magistrati e non indeboliscano l'efficacia dei loro interventi a tutela della legalità”. Napolitano ha guindi citato una frase del presidente dell'Anm che ha esortato i magistrati ad essere “inappuntabili e professionali”; “anche così – ha chiosato Napolitano – si vanificano attacchi inammissibili alla magistratura e si disinnesca un fuorviante conflitto tra polita e magistratura”.”Attenti a umori antidemocratici” – A proposito del dibattito sui costi della politica il capo dello Stato ha detto che alcune posizioni riflettono “una indiscriminata agitazione che raccoglie ed esaspera comprensibili insofferenze ma anche pericolosi umori antidemocratici. Auspico da tempo decisioni di alleggerimento e semplificazione dell'architettura istituzionale oltre che tangibili correzioni sul piano del costume politico. In particolare, suggerisco ora di valutare con obiettività e con attenzione le misure che stanno per essere adottate dagli organi costituzionali”. “Rispetto alla spesso indiscriminata agitazione che raccoglie ed esaspera comprensibili insofferenze ma anche pericolosi umori antidemocratici – ha detto Napolitano affrontando uno dei temi che gli era stato proposto dall'Associazione stampa parlamentare – io auspico da tempo decisioni di alleggerimento e semplificazione dell'architettura istituzionale oltre che tangibili correzioni sul piano del costume politico. In particolare – ha detto Napolitano suggerisco ora di valutare con obiettività e con attenzione le misure che stanno per essere adottate dagli organi costituzionali”.”No a interpetazioni fanta-istituzionali” – Il capo dello Stato si sofferma poi sulle critiche di chi ha visto nei suoi auspici per la coesione nazionale una regia politica o una forma di commissariamento del Governo, e spiega: “Non c'è nulla di serio in certe interpretazioni dietrologiche o fanta-istituzionali del mio operato”, aggiungendo che ovviamente il capo dello Stato segue da vicino l'evolversi della situazione del quadro politico”. Era mio dovere, ha sottolineato, porre con decisione l'esigenza di coesione “senza tenere alcun conto delle convenienze dell'una o dell'altra parte politica e senza invadere o occupare alcuno spazio o ruolo che non fosse il mio”. E il segnale venuto dall'Italia “ha avuto un valore e un peso”.”Papa e Tedesco? Rispetto il Parlamento” – Giorgio Napolitano dice di “rispettare” le “libere decisioni” di Camera e Senato a proposito dell'esito del voto sull'autorizzazione all'arresto di Alfonso Papa e Alberto Tedesco. Il capo dello Stato è tornato sul discorso fatto giovedì sui temi della giustizia e dei rapporti tra politica e magistratura: “mi rivolgevo ieri – ha specificato – ai giovani nuovi magistrati in tirocinio; non commentavo libere decisioni del Parlamento, che sempre rispetto”.”Manovra, resta ancora molto da fare” – Per Napolitano, con l'approvazione “rapidissima” in Parlamento della manovra finanziaria, l'Italia ha dato “una prova di coesione nazionale, una prova che si doveva dare per mostrare la consapevolezza degli obiettivi da perseguire”. Il presidente della Repubblica ha poi aggiunto che “molto resta da fare” in Italia ed in Europa “in una logica di condivisione di rischi e di necessità di azione comune che si è affermata nel Consiglio di ieri a Bruxelles. Ci si è mossi nella direzione in cui molti, ed io stesso, avevamo auspicato che si procedesse risolutamente”.Poi l'appello: “Nuovo sforzo di coesione”. Alla domanda se serva un nuovo, ulteriore, sforzo di coesione Napolitano ha risposto: “Non so chi potrebbe negarlo ma vorrei ribadire come io lo intenda. Non come rinuncia da parte di qualche forza politica o sociale alle proprie ragioni e impostazioni, nè come passaggio fortunoso o obbligato da piattaforme nettamente contrastanti ad un programma unificante. Il punto – ha detto – è riconoscere la complessità e la gravità dei problemi che si sono accumulati e che pongono a rischio il futuro del Paese e il suo ruolo in Europa; escludere competizioni perverse sul terreno della dissimulazione, della sdrammatizzazione e del populismo demagogico, aprirsi a un confronto serio. Confrontarsi in questo spirito sia sul rigore per azzerare il deficit di bilancio e abbattere lo stock di debito pubblico, sia su uno strenuo sforzo per elevare il tasso di crescita della nostra economia; più in generale, – ha concluso Napolitano – sul come perseguire obiettivi essenziali di revisione e di riforma, anche al di fuori del campo economico e finanziario, di molteplici realtà istituzionali, amministrative e sociali”.Ministro della Giustizia? pare non siano pronti – Quando avremo il nuovo ministro della Giustizia? Il presidente della Repubblica non si attende novità rilevanti sulla nomina del ministro che prenderà il posto di Angelino Alfano prima della pausa estiva e, intrattenendosi con i cronisti sottolinea di aver fatto presente solo il rischio di un “effetto domino all'interno dell'esecutivo” nell'eventualità che la casella venga occupata da un altro membro del governo. “Non ho avuto nessuna lista, so solo che c'è una lista di dodici nomi arrivata alla stampa”, ha spiegato Napolitano rispondendo alla domanda di un capannello di giornalisti che lo interpellano al momento dei brindisi conclusivi. “Non ho dato nessun avallo ad un rinvio a settembre e ho detto che sono pronto in qualsiasi momento – ha proseguito Napolitano – sebbene mi sembra che non siano pronti loro e che in questo momento abbiano altri pensieri”. L'unica cosa che il capo dello Stato ha spiegato di aver fatto presente è di “fare attenzione all'effetto domino che si creerebbe prendendo qualcuno dal governo e non dal Parlamento”.22 luglio 2011Redazione Tiscali

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