PARLAMENTO. TEDESCO SALVO, PAPA NO. BALBONI, POLITICA ABDICA A ISTINTI INCONTROLLATI

di Dario Caselli

Alberto Tedesco non andrà ai domiciliari. Con 151 voti contro l'aula di Palazzo Madama ha deciso di non acconsentire alle richieste dei pm di Bari. Tutto questo mentre alla Camera dei Deputati 319 onorevoli hanno deciso di spalancare le porte del carcere ad Alfonso Papa. “Siamo di fronte ad una lunga serie di abdicazioni della politica dinanzi alla magistratura. Di fronte agli istinti più incontrollabili”. A parlare è Alberto Balboni, vicepresidente della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari, per il quale “la sinistra con il voto di oggi sia alla Camera e sia al Senato ha dimostrato tutta la sua ipocrisia e la sua mancanza di rispetto dei principi costituzionali”.
Senatore, il voto del Pdl ha salvato Tedesco…
“Diciamo che piuttosto abbiamo con il nostro voto difeso le prerogative del Parlamento. Il Pdl in Aula ha dato prova di coerenza a difesa di principi che hanno contraddistinto decisioni che nell'arco di 60 anni di storia repubblicana sono state prese. E poi se noi avessimo votato a favore dell'arresto avremmo dato ragione a Tedesco sul suo teorema del fumus persecutionis”.
In che senso?
“Nel senso che, come ha spiegato correttamente il vicepresidente Quagliariello, con il nostro voto non abbiamo assolto Tedesco ma piuttosto abbiamo confermato che l'indagine dei magistrati era non solo giustificata ma fondata. Come inoltre ho avuto modo di rendermene conto leggendo la voluminosa relazione giunta in Commissione”.
Ed allora non sarebbe stato meglio votare a favore dell'arresto?
“Assolutamente no. E' il processo che dovrà stabilire se Tedesco è colpevole o meno, se deve andare in carcere e non certamente un voto parlamentare. Se noi avessimo votato per l'arresto avremmo dato ragione a quanti ormai pensano che se sei un parlamentare sotto indagine della magistratura è giustificata la carcerazione preventiva. Anzi quasi una misura necessaria. Mi viene da pensare che se Tedesco o Papa fossero stati normali cittadini la richiesta di arresto non sarebbe mai stata chiesta. Sarebbero stati processati a piede libero”.
E' un sospetto pesante…
“Ma è la verità. Legga le carte in Commissione e si renderà conto che proprio i giudici ritengono giusta la richiesta di carcerazione perchè Tedesco è un senatore e quindi una persona influente che può usare la sua posizione politica per inquinare le indagini. Siamo allo stravolgimento dei principi della custodia cautelare e soprattutto della Costituzione stessa”.
Torniamo al voto in Senato. Diceva che il Pdl con il suo 'no' ha confermato i principi che da sempre regolano queste vicende, che intende?
“Il via libera all'arresto ha sempre seguito una logica ben precisa, legata alla presenza di due fattispecie: che la persona fosse accusata di reati di straordinaria gravità, come insurrezione armata o fatti di sangue, e che inoltre si fosse in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Si tratta di una giurisprudenza che esiste da quando è stata scritta la Costituzione, è un elemento fondativo della nostra Carta. Ed il Pdl con il voto al Senato ha inteso attenersi a tutto ciò, ritenendo inoltre che nel caso di Tedesco non vi fossero queste circostanze. La sinistra si è invece resa responsabile non solo di un'ipocrisia, perche' sapeva benissimo che anche con il suo sì all'arresto Tedesco non sarebbe andato in galera, ma di un grave strappo alle regole parlamentari”.
Non pensa però che qualche franco tiratore dalle loro parti ci sia stato?
“La matematica ci dice che più di trenta senatori hanno votato contro l'arresto in dissenso dalle indicazioni del gruppo. E poi chiacchierando sia con esponenti del Pd che della Lega ho avuto netta questa sensazione”.
Alla Camera Papa arrestato ed al Senato Tedesco a piede libero. Qual è l'immagine dell'istituzione parlamentare che si dà al cittadino, specie in un momento di forte insofferenza verso la politica?
“Si dà l'immagine di un mondo, quello politico, che si è arreso all'offensiva mediatica contro la casta. Il tutto senza considerare che non ci si salva da questa protesta mandando in galera Papa, ma piuttosto difendendo i principi sanciti dalla nostra Costituzione e da 60 anni di pratica parlamentare. Ripeto noi abbiamo seguito la tradizione che è stata la stella polare anche nei momenti più bui della nostra Repubblica. Quello di salvaguardare il plenum dell'Aula. Mi chiedo adesso: se il governo non dovesse avere la fiducia per un voto che cosa accade? E' stato creato un precedente grave che mette anche in discussione l'istituto della custodia cautelare”.

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