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AAA, PARTITO DEGLI ONESTI DISPERATAMENTE CERCASI

AAA, partito degli onesti disperatamente cercasi. Perché quello promesso o proposto dal ministro-neosegretario Angelino Alfano ancora non si intravede. Lo dice intanto la lunga lista di esponenti del Pdl coinvolti più o meno direttamente, in modo più o meno grave, in inchieste giudiziarie. Una lista che comincia col plurimputato Berlusconi e prosegue con i vari Dell’Utri, Di Girolamo, Verdini, Matteoli, Cosentino, Brancher ecc. per arrivare fino ai Milanese, ai Romano e ai Papa delle ultime settimane. E lo dice poi la sconcertante determinazione con cui l’aspirante ‘partito degli onesti’ sistematicamente sbarra la strada alla magistratura quando di mezzo c’è uno dei suoi.

Il caso Papa insegna, come in precedenza aveva insegnato il no all’arresto di Cosentino. Ma al di là delle vicende giudiziarie, che saranno chiarite e definite in tribunale, c’è un problema politico che riguarda l’immediato ed è assolutamente centrale in questo momento: questa maggioranza e questo governo sono troppo ‘inquinati’ per essere credibili quando dicono di voler combattere la corruzione e il malaffare.

Problema grave, visto che in Italia, secondo la Corte dei Conti, la corruzione pesa sui cittadini come una ‘tassa immorale e occulta’ da oltre 60 miliardi di euro. Più o meno quanto l’ignobile manovra appena varata dal governo saccheggiando ancora una volta lavoratori, famiglie, pensionati, risparmiatori. Insomma, una seria politica anticorruzione consentirebbe di alleggerire davvero, finalmente, la pressione fiscale.

Governo e maggioranza possono e vogliono farla? Io sono sicuro di no, altrimenti non avrebbero varato scudo fiscale e condoni, non avrebbero tenuto fermo per mesi in Parlamento il tanto sbandierato provvedimento anti corruzione, avrebbero accettato di discutere con le opposizioni e di esaminarne le proposte nell’interesse del Paese. Al di là di vuoti annunci “epocali” niente di tutto questo è successo, anzi le inchieste della magistratura hanno via via portato allo scoperto sempre nuovi indecenti intrecci tra cricche, faccendieri, P3, P4 ed esponenti vari del Pdl.

Questi i fatti. Una realtà torbida fatta di malaffare diffuso da cui sembra ora voler prendere le distanze anche la Lega, sempre più preoccupata dal malcontento della base. E così Bossi, guardando avanti, ha cominciato a cambiare strategia rispetto al passato: il suo “andrà in galera”, riferito a Papa, la dice lunga. Vedremo mercoledì, quando si pronuncerà la Camera, se era solo un bluff o se il senatur terrà davvero il punto. Il Pdl, invece, fa quadrato, sperando magari in un aiuto dal voto segreto per salvare il soldato Papa. Il “partito degli onesti” davvero non vuole venire alla luce. Peccato!

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