New York: I resti di Leiby Kletzky erano nella piccola bottega degli orrori

PIANETA AMERICA

Shock nella comunità ebraica d’America

Houston, TX – Si chiama Levi Aron il mostro di Brooklyn che ha sequestrato, ucciso e poi fatto a pezzi il bambino di otto anni Leiby Kletzky.

Aron sembra aver già confessato d’aver avvicinato Leiby mentre si recava in auto ad un matrimonio a Monsey chiedendogli se volesse un passaggio. Poi, siccome a causa di un mal di schiena non voleva rimanere tutto il tempo, porto’ il bambino a casa e, pensando che s’era fatto tardi, decise di riaccompagnarlo il giorno seguente. In seguito, vedendo che nel vicinato erano stati già distribuiti volantini sul rapimento del bambino, fu colto dal panico.

Gli agenti della polizia hanno fatto irruzione nell’abitazione di questo trentacinquenne di religione ebraica, alla ricerca del bambino che s'era smarrito e che era stato avvicinato sotto l’occhio vigile di una telecamera e sono rimasti inorriditi nel rinvenire i piedi amputati della vittima nel frigorifero verso il quale li aveva diretti lo stesso presunto omicida. Levi e’ l'impiegato di un negozio di ferramenta di Kensington a Brooklyn, dove abita, e dopo il macabro rinvenimento conseguente all’irruzione, ha condotto gli agenti alla discarica di Greenwood Heights, lontana solo due miglia, dove e’ stato recuperato il resto del corpo del bambino assassinato. Adesso la comunità ebraica di New York e di tutto il paese e’ attonita, disgustata ed inorridita anche per il fatto che il “mostro”, che alla comunità appartiene, e’ un individuo dall’apparenza innocua, ritenuto un uomo religioso senza un passato in grado di far prevedere uno sbocco criminale e omicida come quello di questi ultimi giorni. La moglie non ha mai fatto trapelare alcuna informazione riguardo ad eventuali disturbi psichici potenzialmente pericolosi di Aron ne il verificarsi di episodi di natura pedofila del marito. Rimane comunque il fatto che cinque anni fa Levi Aron era stato raggiunto da un’ingiunzione protettiva sulla cui natura non si e’ potuto far luce perché l’anno seguente il rapporto era stato rimosso per il proscioglimento dell’ingiunzione stessa. E’ quindi evidente che qualcosa d’irregolare nel passato di questo ebreo, che le autorità sono incerte nell’identificare come appartenente alla branca ortodossa del Giudaismo, era già emersa. Certamente, pero’, non si era trattato di qualcosa di grave ne tale da far prevedere quanto poi s'è verificato perché, in caso contrario, l’arrestato non avrebbe potuto evitare tutte quelle conseguenze che ora, a seguito del sequestro del bambino e dell’orrendo omicidio, gli sono piombate invece addosso. Aron aveva vissuto a Memphis Tennessee lavorando come macellaio nei negozi della catena di supermercati Kroger. Adesso e’ emerso che alcuni dei suoi colleghi di lavoro avevano notato delle stranezze da parte sua quando era impegnato nel tagliare le carni e questi particolari, che adesso acquistano nel nuovo contesto una rilevanza particolare, dovranno essere tenuti in una speciale considerazione ai fini della conduzione del procedimento giudiziario.

Il Capo della Polizia Raymond Kelly che ha annunciato l’arresto alla stampa ha fatto sapere che il presunto assassino e’ stato scoperto grazie alle registrazioni video, che sul suo tavolo di cucina sono stati rinvenuti un tagliere e dei coltelli da macellaio, e che questi ha detto d’essere stato spinto ad uccidere Leiby Kletzky perché spaventato dalle gigantesche ricerche condotte congiuntamente dai membri della comunità ebraico ortodossa e del Dipartimento di Polizia di New York scattate dopo il sequestro. E’ fuor di dubbio che Aron, che ora si dichiara non colpevole del sequestro e dell’omicidio, non può non essere privo di seri problemi psicologici se si considerano le macabre caratteristiche dell’efferato delitto di cui ora e’ sospettato. Tale considerazione, giunta giunta all’ufficio del Procuratore Distrettuale, sarà tenuta nella giusta considerazione anche perché si renderà necessaria una valutazione psicologica approfondita dell’imputato prima che questo caso approdi per la sua valutazione al tribunale il ventotto del mese corrente.

Intanto le indagini continuano ancora a pieno ritmo. C’e’ da ricostruire con esattezza la cronistoria di questo inquietante omicidio utilizzando le interviste degli ospiti del matrimonio di Monsey, al quale Aron s’era recato, e riesaminando con attenzione i dettagli delle registrazioni della telecamera che hanno portato all’identificazione del presunto omicida.

RO PUCCI

07 / 16 / 2011

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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