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Annullata dal Tar del Lazio la Giunta del Comune di Roma, per il mancato rispetto delle ‘quote rosa’.

Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, i quali hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, ed dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli.Sono due le ordinanze del sindaco di Roma Capitale che il Tar del Lazio ha annullato. Si tratta del provvedimento di nomina della giunta, emesso nel gennaio scorso, e di tutti gli atti successivi e consequenziali, compresa l'ordinanza con la quale Gianni Alemanno il 2 marzo ha confermato la giunta fornendo una motivazione più articolata rispetto al primo provvedimento. La II sezione del Tar del Lazio ha emesso solo un dispositivo di sentenza; entro 45 giorni, il collegio pubblicherà le motivazioni della decisione. Con i due ricorsi proposti, i Verdi, le consigliere comunali Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni e le consigliere di parità della Provincia di Roma e della Regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli, hanno contestato formalmente i provvedimenti di nomina delle due giunte Alemanno, ritenendo sia stato violato lo Statuto comunale per l'insufficiente presenza di donne nell'esecutivo.I Verdi: “Tar conferma, giunta Alemanno è a sesso unico” – Il Tar del Lazio, accogliendo i ricorsi dei Verdi e delle consigliere comunali di centrosinistra di Roma, Gemma Azuni e Monica Cirinnà, firmati anche dalle consigliere di parità della Provincia di Roma, Franca Cipriani, e della Regione Lazio, Alida Castelli, sul mancato rispetto della rappresentanza di genere nell'attuale giunta capitolina, ha confermato che quella di Alemanno è “una giunta a sesso unico” e ha “fatto giustizia di una grande ingiustizia”. Così, in una nota, il presidente e capogruppo regionale dei verdi Angelo Bonelli dopo che oggi il tribunale amministrativo regionale ha deciso sulla sostanza del ricorso annullando di fatto la giunta capitolina e “ignorando gli astrusi cavilli circa la legittimità di chi presentava il ricorso dando una grande lezione di civiltà”.”C`è stata una violazione dello statuto comunale – spiega Bonelli – c`è stato un deficit di democrazia sulla rappresentanza di genere, c`è la legittimità da parte dei normali cittadini di chiedere alla politica di rispettare le regole. È una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge sono calpestati. Ora si apre una fase politica sulla quale non faremo sconti. Ai cittadini – conclude – non interessano le alchimie di potere che Alemanno per garantire le correnti della casta del centrodestra ha messo in campo calpestando i diritti delle donne. Ora, azzerata la Giunta, Alemanno si dimetta per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto”.Il Pd: “Non c'è fine alle figuracce di Alemanno” – “Il Tar sulle quote rosa ha dato un altro schiaffo ad Alemanno, che fa l'ennesima figuraccia di questi suoi tre anni di disastri”. Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli. “Vale la pena di ricordare i numeri del fallimento di Alemanno – aggiunge – tre rimpasti di giunta, tre assessori al bilancio sostituiti, quattro capi di gabinetto mandati via, due vicecapi di gabinetto che sono fuggiti. Stessa sorte anche per due direttori esecutivi del Campidoglio. E poi tre presidenti e tre amministratori delegati di Atac sostituiti, al pari di tre amministratori e tre presidenti della società Risorse per Roma. Il tutto condito dai quattromila assunti, senza concorso e a tempo indeterminato, nelle aziende comunali nel vergognoso scandalo Parentopoli. Roma sta pagando l'inettitudine di questo sindaco, il peggiore che la città abbia mai avuto. Ora speriamo che Alemanno, nella nuova giunta – conclude Miccoli – abbandoni la ricerca del vip per rilanciare la sua immagine devastata e si concentri sui veri problemi della città”.15 luglio 2011Redazione Tiscali

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