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CANCELLIAMO IL PORCELLUM E RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO DI SCELTA. ANCHE COL REFERENDUM

Gli italiani devono riappropriarsi del diritto di scegliere chi mandare in Parlamento. Oggi questo diritto non ce l’hanno, gliel’ha scippato il ‘porcellum’, la legge elettorale scritta da Calderoli e da lui stesso definita “una porcata”. Oggi decidono tutto le segreterie dei partiti, con la conseguenza di avere un Parlamento di nominati e non di eletti, pieno di lacchè, di impresentabili, di amici e di amici degli amici senza alcun titolo, se non quello di essere nelle grazie di qualche capo partito.

Una vergogna che va cancellata al più presto, senza esitazioni e senza calcoli. Che si vada a votare subito o che lo si faccia nel 2013, alla naturale scadenza della legislatura, una cosa è certa: bisogna farlo con una legge elettorale diversa, perché quella attuale è un insulto per gli elettori, è una minaccia per la democrazia, è una delle principali cause della netta frattura tra politica e cittadini.

Insomma, è ora di cambiare pagina. Dovrebbe farlo il Parlamento, ma con questa maggioranza non lo farà mai. Proposte per superare l’attuale sistema elettorale tornando al Mattarellum sono state presentate da tempo sia alla Camera che al Senato, ma il centrodestra le tiene ben chiuse nei cassetti. E allora meglio dare la parola ai cittadini, con i referendum.

Noi ci siamo, l’Italia dei Valori è in campo per sostenere con convinzione i quesiti per l’abrogazione del ‘porcellum’ e il ritorno al ‘Mattarellum’, cioè ai collegi uninominali. Una legge che permette di mantenere il sistema bipolare, che ristabilisce il confronto diretto tra elettori e candidati e il controllo dei primi sui secondi, che consente ai cittadini di sapere prima quali sono il programma, la coalizione e il candidato premier, che previene il rischio di accordi di palazzo dopo il voto.

Nella battaglia contro il ‘porcellum’ c’è chi aveva scelto strade diverse e pericolose, mi riferisco al referendum promosso da Stefano Passigli. Un referendum che, ripristinando il proporzionale e le preferenze, ma lasciando intatte le liste bloccate, puntava a riportare l’Italia indietro di 20 anni, ai pasticci e agli inciuci della prima repubblica, con accordi dopo il voto messi continuamente in discussione dalle forze politiche. Come ha detto Di Pietro sarebbe un po’ come finire dalla padella nella brace.

Non possiamo permetterlo, la politica deve assolutamente ritrovare la credibilità perduta, riavvicinare i cittadini delusi dai giochi di partito. Cambiare la legge truffa di Calderoli è il primo passo, se non lo farà il Parlamento lo faranno gli italiani. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, sapendo che non c’è da perdere un solo minuto. Siamo pronti a scendere di nuovo nelle strade e nelle piazze per raccogliere le firme. Sarà una corsa contro il tempo ma siamo sicuri di farcela.

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