Intervista a presidente FIBS Fraccari sull’attività  delle nazionali

08/07/2011 19.21 Bookmark and Share

Il Presidente Fraccari fa il punto sull'attività delle nazionali

“La FIBS spende per questo più di quanto il contributo CONI le consentirebbe. Questo avviene grazie alle economie che sono state fatte e al contributo degli sponsor. Per continuare così, sono necessari i risultati”

di Riccardo Schiroli

Il Presidente Federale Riccardo Fraccari si prepara all’intensa stagione agonistica delle nazionali. Nonostante un momento che non si può definire brillante dal punto di vista economico-finanziario, la FIBS mette in campo un’attività massiccia: “Questa è la nostra fonte d’orgoglio e il segno evidente della continuità con il progetto che abbiamo avviato con il gennaio del 2002” spiega il massimo dirigente di baseball e softball italiani “Allora, quando dicevo che gli atleti sarebbero stati al centro del progetto, qualcuno mi guardava perplesso. Oggi è sotto gli occhi di tutti quello che la Federazione ha fatto per lo sviluppo degli atleti. E direi che siamo ancora a…metà dell’opera”.

La stagione delle nazionali viene inaugurata dalla Juniores di baseball, impegnata all’Europeo di categoria di Gijon in Spagna. Gli azzurrini di Gianguido Poma hanno subito una battuta d'arresto imprevista (contro la Germania) nel girone di qualificazione e contenderanno sabato 9 luglio nel pomeriggio l'accesso alla finale all'Olanda.
“Nel baseball del secolo 21esimo le sorprese e le battute d'arresto ci sono” commenta Fraccari “Comunque, noi puntiamo a vincere il titolo per la terza volta consecutiva e, per vincere, l'Olanda l'avremmo comunque dovuta battere…”.

La nazionale Ragazzi partecipa al Mondiale Under 12 a Taipei (Repubblica di Cina): “Abbiamo a lungo pensato se era il caso di aderire a questa manifestazione, che impegnerà i migliori atleti delle classi 1999 e 2000. Siamo in una fase di transizione dell’attività internazionale e la categoria Under 12 gioca con regole che in Italia appartengono in buona sostanza alla categoria Allievi. La valutazione che abbiamo fatto è che volevamo confrontarci con questo livello di gioco e vedere se siamo pronti a recepire i cambiamenti che stanno per arrivare. Siamo per altro consapevoli del gap tecnico che abbiamo nei confronti di potenze come Venezuela o Giappone. In ogni caso, la nostra scelta di partecipare è stata aiutata dal fatto che siamo stati invitati e che quindi la partecipazione non costa niente alle casse federali“.

L’appuntamento successivo è quello della nazionale Cadetti: “La nazionale Cadetti esprime il lavoro di sintesi del progetto Verde Azzurro. E’ una categoria che risente naturalmente parecchio delle differenze di qualità che ci possono essere da una stagione all’altra nel gruppo dei giocatori. Però direi che andiamo all’Europeo fiduciosi”.
Parlando del progetto Verde Azzurro, è corretto dire che ha vissuto un momento di riflessione? “Credo che il progetto Verde Azzurro avesse concluso la sua prima fase, che aveva soprattutto lo scopo di ridare entusiasmo e smuovere il nostro settore giovanile. Grazie a questo progetto e alle sue 3 rappresentative per ogni categoria, tanti ragazzi e ragazze fuori dai giri delle società più in vista hanno indossato la casacca e messo il cappellino con la “I” di Italia. Si tratta di un'esperienza che certamente lascia entusiasmo. Era giunto il momento di riconsiderare il Progetto alla luce dei programmi dell’Accademia e in questo senso si può dire che abbia vissuto un momento di riflessione. Diciamo che il Verde Azzurro passa attraverso l’attività di selezione dei Comitati Regionali e la partecipazione delle nostre selezioni alle finali di Europa, Medio Oriente ed Africa (EMEA) del circuito Little League. A fine agosto avremo anche una nuova edizione del Mondial Hit, che deve diventare sempre più un’occasione di misurarsi ad alto livello per i nostri atleti di categoria Ragazzi e Cadetti. Concludendo il discorso su questa categoria, con un po' di rammarico debbo dire che abbiamo rinunciato al Mondiale Under 16. Le risorse non lo permettevano”.

La stagione delle nazionali di softball si apre ad agosto, quando l’Italia torna ad ospitare l’Europeo di softball. L’ultima volta che accadde, nel 2003, l’Italia vinse imbattuta: “Non mi illudo: non siamo più nel 2003. Una generazione di splendide atlete, che ha fatto la storia del softball italiano ed Europeo, non è più disponibile. Lo sport è d’altra parte crudele: il tempo passa e i titoli ottenuti vanno rimessi in palio. Noi, dopo la delusione di Valencia del 2007, ripartiamo da zero. Abbiamo fatto un programma di preparazione intenso e Marina Centrone e il suo staff hanno la fiducia mia e del Consiglio Federale. Siamo oggi in un momento di ricostruzione della squadra nazionale e stiamo tentando di inserire quante più atlete di scuola italiana à possibile. Direi che giochiamo partita per partita e facciamo i conti alla fine”.
Nessun obbiettivo? “L’obbiettivo è quello comune a tutte le nazionali: dare il massimo giorno per giorno”.

Si continua con l’Europeo Cadette: “E’ una manifestazione alla quale diamo una certa importanza, anche perché le migliori atlete di questa categoria vengono spesso utilizzate nelle rispettive prime squadre ed è lecito attendersi un rendimento importante. Sarà anche un test molto interessante sul nostro livello qualitativo e sulle prospettive future della nostra nazionale Juniores e, di conseguenza, anche della nazionale Maggiore, le cui atlete devono per forza arrivare dalle nazionali giovanili”.

Con la nazionale Juniores di softball si è deciso di non partecipare al Mondiale di fine anno: “Non è che stiamo scoprendo nulla. Lo decise il Consiglio Federale del dicembre del 2010 recependo le perplessità dello staff tecnico sulla partecipazione a questo evento. Il Mondiale si gioca dal 6 al 18 dicembre e le nostre atlete Juniores, nel migliore dei casi, cessano di giocare a settembre. Considerando che dovevamo arrivare in Sudafrica almeno il 4 e radunare la squadra come minimo una settimana prima, significava chiedere alle atlete di stare fuori almeno dal 25/26 novembre e rientrare il 19 o 20 dicembre. Per partecipare a questo torneo, oltre al cospicuo investimento necessario per preparare le atlete a partire da fine ottobre, avremmo avuto un grosso rischio di subire molte rinunce, poiché tutto il programma, considerando le vacanze di Natale, avrebbe tenuto queste ragazze lontane da scuola fino al nuovo anno e la nazionale Juniores è formata da molte atlete del 1993, quindi giovani che si preparano all'Esame di Maturità. Per questo nel dicembre del 2010, e dopo un dibattito, il Consiglio Federale ha deciso di non partecipare e di prevedere invece una consistente preparazione della nazionale Juniores nel 2012, in vista della difesa del titolo Europeo. Le motivazioni erano valide allora e rimangono valide oggi. Si può anche discutere la decisione, ma penso che si debbano comunque rispettare le motivazioni. Oltretutto, quanto è stato risparmiato a livello di fondi lo abbiamo re investito nel programma di preparazione delle Cadette”.

La stagione si conclude in autunno con il Mondiale IBAF: “Anche questo è un torneo che non era stato previsto e che ha costretto il Consiglio Federale a fare dei tagli. Ad esempio, avevamo pensato una All Star Game IBL su 4 incontri e abbiamo dovuto ridimensionare il programma ad un evento unico“.
Arriviamo al Mondiale con al collo la medaglia di bronzo dell’Intercontinentale: “Dopo il risultato di Taiwan, ci rispetteranno tutti. Ma per la verità l’Italia è da tempo guardata con rispetto. Dal punto di vista tecnico, vale il discorso che ho fatto per la nazionale Maggiore di softball. Anche se…”.
C’è un distinguo da fare? “Il titolo Europeo e la medaglia di bronzo all’Intercontinentale sono risultati che vanno oltre il prestigio e la visibilità che ci hanno dato. Hanno infatti garantito alla nazionale di baseball fondi che la FIBS, in assenza di quei risultati, non avrebbe avuto nella sua disponibilità. Grazie a quei risultati abbiamo potuto organizzare il periodo di Spring Training in Florida ad inizio anno. Voglio sottolineare che ogni anno la FIBS spende per le nazionali molto più di quanto, del contributo CONI, è finalizzato a questo. Tutto ciò avviene grazie non solo alle economie che sono state fatte in tutti i settori (basti pensare al risparmio generato dalle riunioni dei Consigli Federali e dei Consigli di Presidenza in videoconferenza), ma anche grazie alle sponsorizzazioni tecniche che fino ad ora siamo riusciti ad avere. Quanto potrà continuare tutto ciò ? Cosa succederà nei prossimi anni con i tagli che si stanno avendo in tutti i settori della nostra vita quotidiana ?”
Il messaggio, insomma, è chiaro: “A qualcuno può anche non star bene, ma per poter contare su maggiori risorse è necessario portare a casa risultati. Le nostre nazionali sono e devono essere sempre di più espressione di progetti sportivi ad altro livello. Il resto non può far parte dei nostri programmi”.

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