PIANETA AMERICA
Negli USA scatta l'allarme per il trasporto aereo
Houston, TX – Oggi dagli ambienti della Casa Bianca e' trapelata la notizia che presto i terroristi potrebbero arrivare a far uso di dispositivi esplosivi impiantati nel corpo chirurgicamente. Si sospetta che questi, in analogia con quanto fanno da tempo i corrieri della droga, potrebbero salire a bordo di un aereo di linea con un esplosivo o con componenti di una bomba inseriti già nel loro corpo a seguito di un intervento chirurgico che, se eseguito professionalmente, può non comportare lo sviluppo di infezioni e durare per un tempo anche molto prolungato.
Mentre in America si era nel bel mezzo di una grande polemica circa l'uso dei dispositivi di scansione e della tecniche di perquisizione dei passeggeri ecco giungere, quindi, notizie ancora più allarmanti che non potranno far altro che giustificare il potenziamento di tutte le precauzioni e l'impiego più massiccio delle tecnologie antiterroristiche aeroportuali.
L'addetto stampa del Presidente Obama, Jay Corney, ha riferito che le informazioni ricevute non sembrano puntare verso una minaccia specifica o immediata ma che, cosi' come suggerito dalla Transportation Security Administration, i passeggeri americani in viaggio dagli Stati Uniti all'estero o di rientro in Patria dovranno essere più tolleranti nel corso delle perquisizioni ed usare maggiori precauzioni.
Dopo gli aerei-bomba del 2001 e le bombe nelle scarpe, secondo una intelligence recentissima, sembra proprio che ora la nuova frontiera della minaccia terroristica di AlQaeda sia costituita dunque dalle bombe umane.
Alcuni funzionari dell'antiterrorismo hanno fatto il nome di Ibrahim Assiri che sarebbe particolarmente implicato nella messa a punto e nell'utilizzazione della nuova e preoccupante strategia terroristica. Sembra che Assiri sia molto esperto nell'uso di dispositivi esplosivi nell'area dell'Arabia Saudita e che due anni fa fosse stato implicato attivamente nell'attentato al Ministro degli Interni saudita.
In quell'occasione, per portare a termine il suo progetto terroristico, aveva fatto uso di un esplosivo collocato nella biancheria o persino nella cavità rettale del fratello che perse la vita senza riuscire a completare con successo la sua missione suicida.
La cosa che preoccupa di più e' che i metal detectors e le apparecchiature per la scansione corporea di cui si dispone adesso sono in grado d'identificare oggetti nascosti sotto i vestiti e le protesi di vario genere ma, purtroppo, al livello attuale dello sviluppo tecnologico, non sono in grado di scoprire bombe occultate all'interno del corpo. Al momento in cui, quindi, un chirurgo capace dovesse impiantare un dispositivo esplosivo in un femore, nell'addome o anche in una protesi, come quelle di silicone usate dalle donne per il seno, ci sarebbe ben poco o nulla da fare per scoprire e fermare questa nuove bombe umane.
Per quanto riguarda l'area mediorientale, questa minaccia non costituisce un fenomeno nuovo se si considera che, ancora una volta, si basa sulla volontà suicida di un combattente disposto a tutto e perfino a perdere la vita, pur d'infliggere un grave colpo ai propri nemici. Il vero aspetto storico-culturale da capire a fondo e da tenere in considerazione e' quello della disponibilità al “martirio” dei terroristi i quali ora sono disposti a fungere persino da bombe umane. Nella straordinaria opera di Marco Polo, “Il Milione” si riferisce già, infatti, di un personaggio sinistro chiamato “Vecchio della Montagna”, un persiano, capo della Setta degli Assassini, che seminava il terrore intorno a se per la sua capacita' d'eliminare senza difficoltà i suoi avversari facendo uso d'attentatori suicidi.
I tempi cambiano ma gli assassini suicidi rimangono. In un periodo come quello estivo, tradizionalmente dedicato ai viaggi ed al turismo, si spera che non finisca per prevalere la paura altrimenti fra le vittime verrebbero a trovarsi anche l'industria del trasporto aereo e quella turistica ed, allora, i terroristi avrebbero raggiunto in ogni caso il loro obiettivo.
RO PUCCI
07 / 07 / 2011
I-AM, HOUSTON, TEXAS
