La mia intervista pubblicata oggi dal Secolo XIX. Si parte dalla “manovra dei falsari”, in cui hanno cercato di infilare l'ennesima norma ad personam
Di Pietro, la Lega diceva di non saperne nulla…
Allora l’atto presentato a Napolitano è diverso da quello approvato in consiglio dei ministri. Quindi qualcuno lo ha falsificato. Ci sono gli estremi perché intervenga la procura. Chiedo a Berlusconi di venire a riferirne in Parlamento.
Resta lo strappo politico…
Appena un paio di settimane fa 27 milioni di italiani hanno votato per dire basta alle leggi ad personam. Averne riproposta subito una ha voluto dire offendere la volontà degli italiani e umiliare la democrazia. È stato un comportamento immorale, ancor prima che incostituzionale, che rende indegno questo governo che aveva trasferito la norma in un decreto legge in via d’urgenza per agevolare gli affari privati del presidente del consiglio. Se Berlusconi non si fosse attivato per impedire i referendum facendo la legge sul nucleare e poi ricorrendo alla Consulta e alla Cassazione, i cittadini non avrebbero reagito andando in massa a votare anche per affermare il proprio diritto di esprimersi.
Correggerà la strategia soft?
Io ho detto che dobbiamo ricostruire un’area politica che vada oltre Berlusconi, realizzando un’alternativa al berlusconismo. Il problema non è più soltanto l’opposizione a Berlusconi, che pure continuiamo a fare con determinazione. È anche fare in modo che nelle istituzioni, a cominciare dal parlamento e dal governo, vadano persone che non siano ammalate di berlusconismo. Diamoci da fare.
Che cosa si aspettava da Berlusconi?
Ovviamente non mi aspettavo nulla.
Il suo téte a tète col premier in Parlamento aveva scatenato sospetti e critiche. Lo rifarebbe?
E’ la politica che fa finta di non capire. Si è trovata spiazzata da un leader di partito che si mette in gioco anche per le prossime primarie. Ma gli elettori l’hanno capito, eccome. Tant’è vero che i sondaggi danno l’IdV in aumento.
Qual è il senso del riposizionamento dell’IdV?
Abbiamo depositato una nostra contromanovra economica e una copia l’abbiamo spedita a Tremonti. La nostra proposta è cambiare immediatamente la legge elettorale, se ci riusciamo. Altrimenti presentare un pacchetto di priorità per il Paese che renda evidente la composizione e la leadership della coalizione di centrosinistra. E le primarie, se si ritiene di farle. Saremmo almeno in tre.
Bersani, Di Pietro e Vendola. Come evitare l’ammucchiata che strozzò Prodi?
Non ho alcuna intenzione di rifare l’Ulivo 2, la ricaduta. La nostra bozza è già all’attenzione dei partiti della coalizione. Aspettiamo che il Pd, partito finora di maggioranza relativa, si decida a convocare la riunione e a cominciare la discussione. Altrimenti partiamo noi.
Postato da Antonio Di Pietro