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Roberto Saviano carcerato all’aperto, ce ne fossero a camionate

Più si dice che non deve parlarsene, più la storia delle mafie è vera. Il ciclo di quattro trasmissioni televisive insieme a Fabio Fazio, sono state assolutamente indicative di quanto fossimo digiuni tutti noi su cosa succede veramente nel mondo della criminalità. Pur senza aver letto il celeberrimo libro di Saviano “Gomorra”, chiunque ha compreso quanto le strutture criminali di questo paese e non solo di questo paese fossero ben organizzate e solide. Allo stesso tempo fa impressione e non poco come per tantissimi anni si sia fatto tutto il possibile per tacere su questi argomenti. Ancora oggi Saviano è oggetto di attacchi inverecondi che vorrebbero metterlo alla berlina al cospetto di tutto il mondo. Anche se i tentativi in questo senso sono molteplici, bisogna ammettere che si fa un buco nell’acqua e che la teoria negazionista che vedrebbe Roberto bugiardo e protagonista di sé stesso, non solo non ripaga ma neanche produce gli effetti desiderati.
A Roberto va tutta la riconoscenza degli uomini liberi ed onesti. Delle famiglie che stentano a vivere, dei giovani che devono guardarsi da questi percorsi ammaliatori che portano alla criminalità con la prospettiva di guadagni facili. A Saviano e a tutti quelli come lui carcerati all’aperto che vivono scortati e senza libertà deve andare tutta la nostra riconoscenza. Sono uomini come questo ad aprire i varchi nelle granitiche ed impenetrabili fortezze delle mafie. E’ a loro che bisogna ispirarsi per prendere al volo l’input a continuare, a perorare, ad emulare. Bisogna continuare a parlarne sempre, ai nostri figli, agli amici, in famiglia, al lavoro. Che la rassegnazione non prenda il sopravvento ma soprattutto è necessario che quanti remano contro vengano allo scoperto e siano ben riconoscibili in maniera tale da saperli evitare e combattere.
In un’epoca nella quale conta solo l’apparire più che l’essere, quando il denaro la fa da padrone nella mente degli esseri umani, quando il tutto e subito sancisce l’impellenza di avere immediatamente per godere, sembra quasi impossibile che vi siano giovani come lui.
Roberto merita l’applauso delle coscienze degli uomini che sanno denunciare la malavita. A lui l’affetto delle mamme e la riconoscenza di quanti hanno patito e patiscono il sopruso dei padrini.

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