“Antonio Burrafato è stato ucciso da Cosa nostra perché non è sceso a compromessi. Chiudere gli occhi, o voltare la faccia dall’altro lato sarebbe stato facile, ma Burrafato decise di fare il proprio dovere di servitore dello Stato fino in fondo. Il suo esempio è oggi un monito per quanti ricoprono cariche pubbliche e posti di responsabilità. Un punto di riferimento importante, che tutta la comunità deve fare proprio con la memoria e la coerenza dei comportamenti quotidiani”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, ricordando l’agente penitenziario Antonio Burrafato, ucciso dalla mafia a Termini Imerese (Pa) il 29 giugno del 1982.
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Matteo Scirè
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