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LA FARSA GROTTESCA DEGLI ASSESSORI TECNICI

«Mai e poi mai magistrati, prefetti e professori universitari accetterebbero di fare gli assessori a cifre inferiori alle attuali» Sono le testuali parole del Presidente della Regione Lombardo a proposito dei cosiddetti, impropriamente, assessori “tecnici”( come se il vero problema non fossero i circa 20 mila euro mensili a cranio ma la differenza improbabile e grottesca tra “specie” di Assessori). Alla faccia della sincerità, potremmo dire, evitando accuratamente di indignarci, se possibile. Questa sarebbe l’ultima trovata che va molto di moda in molti Palazzi del potere siciliani, forse, per attenuare secondo gli scrupolosi inventori istituzionali il distacco sempre crescente tra cittadini e amministratori politici del “faccio da me”. A parte il fatto che ognuno di noi può verificare se realmente a tali “Tecnici” sia stata data la carica assessoriale compatibile con le loro specifiche competenze di tutto rispetto (magistrati che si occupano di Sanità, medici di urbanistica e lavori pubblici, commercialisti di beni culturali e così via) come si può pensare che un Assessore tecnico non abbia le proprie idee politiche, o che lo stesso non abbia tra le proprie legittime amicizie organi istituzionali o politici di qualsivoglia natura che a loro volta sostengono la tale Amministrazione pubblica?

Ma credono proprio che i cittadini siano dei fessi tali da credere a queste insulse mistificazioni?

Alfio Lisi

Catania

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