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Costi della politica: lo “specchietto per le allodole” di Tremonti

Dopo che il Pd sta cercando di intestarsi (in modo finto) la battaglia sull’abolizione dei vitalizi, anche Tremonti, in pompa magna, ha annunciato i tagli ai costi della politica.
Nella nota si legge che “Il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, è pronto a presentare un disegno di legge che taglierà i costi della politica. Il pacchetto composto da sette articoli, sarà inserito nella manovra economica correttiva da 43 miliardi di euro che il Governo istruirà la prossima settimana”. Il disegno di legge sarà articolato come segue:
Stipendi
L’articolo 1 stabilisce che a partire dalle prossime elezioni (o nomine, o rinnovi) i compensi pubblici “erogati a qualsiasi titolo” non possano superare la media europea per i corrispondenti titoli, a esclusione del presidente della Repubblica.
Auto blu
L’articolo 2 stabilisce che le auto di servizio non possano superare i 1600cc di cilindrata, a eccezione di quelle del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e dei presidenti di Camera e Senato.
Aerei di Stato
Solo il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i presidenti di Camera e Senato possono utilizzare aerei di Stato, salvo eccezioni motivate e da rendere pubbliche.
Vitalizi
Cancellati vitalizi, pensioni, auto di servizio, uffici, telefoni, eccetera attribuiti ai titolari di incarici pubblici, anche elettivi, dopo la scadenza dell’incarico. Anche questo, tranne che per il presidente della Repubblica e per gli incarichi elettivi (come i parlamentari) a partire dalla prossima elezione.
Dotazioni finanziarie
I fondi di Senato, Camera, organi costituzionali o con rilevanza costituzionale, organi di autogoverno, autorità indipendenti e simili sono ridotti. Non è specificato di quanto: ci sono dei puntini di sospensione.
Finanziamento dei partiti
Anche qui, il finanziamento viene ridotto ma non viene specificato di quanto: i puntini di sospensione indicano che bisogna ancora decidere una percentuale. L’articolo ribadisce poi la norma già approvata per cui i rimborsi per le spese elettorali sono erogati solo in proporzione alla durata della legislatura.
Election day
Dal 2012 in poi le elezioni e i referendum devono essere accorpati in un unico fine settimana.
Molti giornali, in particolare quelli di famiglia, hanno messo la grancassa. Persino Sergio Rizzo, di solito assai critico, ha salutato sul Corriere con enfasi l’azione. L’unico che ha colto al volo la situazione è stato Massimo Gramellini che su La Stampa ha scritto, fra l’altro:
«Se ogni legge italiana avesse soltanto il primo comma, saremmo la nazione più civile della Terra. In esso riposa il principio universale, la regola chiara, il termine inderogabile. ……Purtroppo il primo comma procede sempre in coppia con un altro che contiene gli appigli a cui ci si potrà aggrappare per vanificare quanto solennemente decretato due righe più sopra. La bozza Tremonti sancisce che i parlamentari non possono essere pagati meglio dei loro colleghi europei: sembra un’ovvietà, invece è una mezza rivoluzione. Poi però aggiunge che l’adeguamento al ribasso scatterà «dalle prossime elezioni». [La medesima cosa vale per i vitalizi dei parlamentari].
E ancora:
«Veniamo alle auto blu. Qui il primo comma è un inno alla sobrietà: «La cilindrata delle auto di servizio non può superare i 1600 cc». Ma è contraddetto dal secondo: «Le auto a oggi in servizio possono essere utilizzate fino alla loro dismissione o rottamazione». Morale: per adesso se le tengono tutte. »
E finisce così:
«E i famigerati benefit? Svaniranno «dopo la scadenza dell’incarico». «Durante» no. E vedrete che anche sul «dopo» si troverà modo di aggiungere un comma più ragionevole. Ma il capolavoro sono i finanziamenti alla Casta, che vengono drasticamente «ridotti del…». Qui il ministro, in preda a uno scoraggiamento preventivo, ha lasciato la cifra in bianco. Ben sapendo che i legislatori inseriranno una percentuale pari alla stima che noi nutriamo nei loro confronti: zero.»
Sulle auto blù Tremonti raggiunge il massimo del ridicolo: come se abbassare la cilindrata possa modificare in modo significativo i loro costi.
Aggiungo che avrete notato che si parla di disegno di legge e non di decreto legge (che ha effetti immediati), anche perché il governo non può imporre nulla ad un altro organo costituzionale, come la Camera ed il Senato, che sono liberi di fare come vogliono il loro bilancio.
Premesso che Italia dei Valori appoggerà comunque tutte le iniziative volte a ridurre i costi della politica, mi sorge spontaneo pensare che tutta l’operazione sia stata architettata per indorare la pillola. Verrà fatto un decreto legge che colpirà immediatamente i soliti (innalzamento dell’età pensionabile, in particolare per le donne, blocco contratti del pubblico impiego, aumento dell’iva, ecc.), che diventerà legge entro 60 giorni. Contemporaneamente verrà presentato il disegno di legge per ridurre i costi della politica, che si perderà nei meandri delle procedure parlamentari e che alla fine, toccherà poco o niente “la casta”. Insomma il classico “specchietto per le allodole”.

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