Visita e intervista a Pierre Maudet, Sindaco della Città di Ginevra. 10 giugno 2011
Lo scorso 10 giugno, la S.A.I.G. ha incontrato il neo eletto Sindaco di Ginevra, Pierre Maudet che, a 33 anni, è il più giovane primo cittadino della Città di Calvino di tutti i tempi. Il Coordinatore della Società, C. Vaccaro insieme ad alcuni presidenti hanno portato, al nuovo Consiglio Amministrativo, gli auguri di buon lavoro per la legislatura appena iniziata.
L’occasione è stata propizia per formulare alcune domande al Sindaco Pierre Maudet.
Nella passata legislatura, in carica al Dipartimento dell'ambiente urbano e della sicurezza, tra le altre cose ha raggiunto l’obbiettivo di potenziare la pulizia nelle strade, quali sono le sfide per il prossimo futuro ?
È vero che nella precedente legislatura mi sono impegnato per la pulizia della Città perché, a mio parere, una città pulita è l’immagine e un biglietto da visita. Mi sono reso conto che, in questi ultimi vent’anni, non erano stati realizzati interventi a tutta una serie di cose che, degradandosi, davano l’impressione di una situazione che non migliora e si degrada. Siamo di fronte ad un fattore obbiettivo che, in venti venticinque anni, Ginevra ha quasi raddoppiato la sua popolazione e di conseguenza anche la sua attività economica si è notevolmente sviluppata. Questo non vuol dire non fare niente e stare a guardare. Le novità, in questa legislatura, saranno quelle di continuare e rafforzare tutte le azioni intraprese, per esempio contro la polluzione legata alle sigarette. Da quando si è proibito di fumare nei luoghi pubblici chiusi ci siamo confrontati con un vero problema: il gran numero di mozziconi di sigarette all’uscita delle banche, ristoranti, negozi, ecc. in questo caso faremo un lavoro su misura, facilitante la messa a disposizione dei posacenere all’uscita nei punti più sensibili.
La vera novità, in questa legislatura, è che sarò responsabile anche dei parchi inclusa la manutenzione. Nel passato non c’è stata una visione coordinata e completa della pulizia. I parchi, specie il sabato e la domenica, sono sporchi perché le persone incaricate di pulire sono dei giardinieri. Siamo pronti a lavorare sul sincronismo tra la nettezza urbana e il servizio dello spazio verde, per un coordinamento della pulizia nei parchi. Questo molte città del Cantone lo fanno da molto tempo e funziona perfettamente. Il 23% del territorio della Città è costituito da magnifici parchi e spazi verdi che sono molto frequentati. Che ci sia la Polizia va bene, ma occorre essere anche più flessibili e mettere delle squadre di nettezza in funzione alle stagioni e nei luoghi per guadagnare in pulizia non solo nelle strade ma anche nei parchi. Oltre a continuare le azioni già intraprese, il mio obbiettivo non è di decretare una Città pulita così su due piedi. Ci sono anni di ritardo, brutte abitudini e poco a poco, con la dovuta riflessione, la prevenzione, la logistica e i nuovi cassonetti, si sono fatti molti progressi e continuando su questa strada si risolveranno tanti problemi.
Nell’ultima tornata elettorale, i ginevrini hanno espresso delle profonde preoccupazioni sulla mancanza di alloggi e sulla sicurezza a Ginevra, in proposito quali saranno le azioni del C. A. nei prossimi 4 anni ?
Personalmente non sono soddisfatto e condivido pienamente le preoccupazioni dei cittadini. Da una parte gli alloggi e la sicurezza che sono due cose diverse, ma sono problemi reali che incombono sulla nostra Città. Nei due casi, sono essenzialmente di competenza cantonale, primo, per motivi legali e poi il problema degli alloggi non lo può risolverlo solo la Città di Ginevra. Sarei favorevole ad elevare palazzine laddove fosse possibile e che la Città costruisca dove si può. Per esempio si stanno terminando i lavori dei cinque palazzi nel quartiere di Secheron, ma il vero problema degli alloggi sono le persone che hanno vissuto a Ginevra, hanno dei figli che desiderano traslocare, ma ormai nel Cantone non è più possibile. La pressione fatta dalle multinazionali che portano l’affitto a delle cifre esorbitanti, per cui le persone che vogliono comprare e diventare proprietari non arrivano a farlo. Dunque, le questioni sono di arrivare a coordinare meglio gli alloggi a livello regionale e là, non andiamo molto lontano, la vicinanza che abbiamo con la regione francese: due paesi diversi, due leggi differenti, due sistemi diversi. Il secondo fattore è che non possiamo rimanere ricchi, far venire le multinazionali, finanziare un sistema sociale, che è generoso, e dall’altra parte dire non vogliamo i contribuenti ricchi.
Per quanto riguarda la sicurezza, si ha talvolta l’impressione che non siamo più a casa nostra e la Città non ci appartiene più. Due esempi che evidenziano l’insicurezza: il primo è il gioco d’azzardo come quello della pallina e i tre bicchieri. Ogni cento metri s’incontrano questi imbroglioni e tutti sappiamo che è una truffa e li lasciamo fare impunitamente il loro raggiro, così si ha il sentimento di insicurezza. Oppure, in molti angoli di strada o nei parcheggi, mendicanti che domandano soldi. Tuttavia, dovrebbe scendere in campo anche il senso di responsabilità dei cittadini perché quando si informano i turisti, anche con dei depliant in quindici lingue che il gioco della pallina è una truffa, ci vorrebbe, nello stesso tempo, più responsabilità anche da parte della popolazione. Non sono una minaccia concreta alla sicurezza ma, se nessuno giocasse o desse una monetina, molte di queste persone non verrebbero ad esercitare a Ginevra.
I furti sono una cosa diversa. Ci sono delle bande che possono essere pericolose, come il caso del quartiere dei Paquis dove i furti sono aumentati dell’80% e lì costituiscono delle vere reti da smantellare con degli agenti di Polizia supplementari. Mi sono battuto, purtroppo senza successo, per aumentare gli effettivi della Polizia Municipale, al fine di sostenere l’azione della Polizia Cantonale, ma si rende necessario trovare una soluzione al problema. Nei due casi, alloggi e sicurezza, il mio obbiettivo è di aiutare il Cantone a fare in modo che le persone che abitano qui si sentano proprietari della loro città.
Le comunità straniere hanno partecipato attivamente alle votazioni dello scorso 13 marzo con 20'833 votanti. Una maggiore considerazione è nel programma del Consiglio Amministrativo ?
Penso che c’è ancora tanto da fare. Le comunità straniere, che sono residenti da più di otto anni e che sovente sono coinvolte per le questioni locali, mi interrogo com’è possibile che si arriva appena al 20% degli aventi diritto e ciò penso sia un fallimento. Già è un fallimento alla base quando si ha il 35% di persone che votano per il Consiglio Comunale o Amministrativo, vuol dire che il 65% della popolazione ginevrina o straniera non si sente coinvolta. Potrebbe voler dire due cose: o sono contenti della situazione qualunque essa sia, o sono scontenti e delusi della politica comunale o della classe politica in genere.
In questo anno di Sindaco, una delle mie priorità sarà quella di rilevare che è meglio partecipare che subire, che quando non si è contenti bisogna canalizzare la protesta nelle urne al momento delle votazioni. Non esitare a scrivere al Sindaco, alle autorità per far sapere di cosa si è scontenti. Si devono informare i cittadini che quando si sollecitano le autorità, si ha sempre diritto ad una risposta esauriente. Vorrei mostrare ai cittadini che le autorità comunali sono più vicine di quanto loro credano e che siamo capaci di rispondere rapidamente ai loro bisogni. Con la democrazia di prossimità, quando il Sindaco viene sollecitato risponde e in molti casi, se necessita, può anche recarsi sul posto a risolvere i problemi, questa è la risposta e l’incoraggiamento che desidero trasmettere. Un’altra priorità sarà quella di incontrare le comunità straniere perché è particolarmente scioccante avere ancora meno persone che votano pur avendone il diritto a pieno titolo e che questo strumento di democrazia non venga utilizzato.