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P4, L’ITALIA CHE NON MUORE MAI. IL GOVERNO HA IL DOVERE DI FARE CHIAREZZA

A volte tornano, ma più probabilmente non se ne sono mai andati. Sono quelli a cui piace stare nell’ombra, tessere intrighi politici, giocare al risiko del potere, pilotare gli appalti pubblici, elargire nomine, incarichi, contratti e ricche consulenze. Se li chiami faccendieri si offendono, ma questo sono.
Dalla P2 alla P4, ci risiamo: alla fine è solo un numero che cambia ma la sostanza è sempre la stessa. Ieri c’era Licio Gelli, oggi c’è Luigi Bisignani. E dietro, ora come allora, servizi segreti deviati e uno stuolo di politicanti sempre in cerca di poltrone e smaniosi di salire in fretta le scale dei palazzi che contano.

Uno spaccato squallido ma soprattutto tremendamente pericoloso e inquietante, da cui emerge chiaro come sia difficile liberarsi per sempre da certi mali, quanto sia sempre sotto attacco la nostra democrazia. Un terremoto, ed è ciò che più sconcerta, che scuote Palazzo Chigi dalle fondamenta fino ai piani più alti.
Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità penali, ma intanto di fronte a quanto sta venendo fuori il governo ha il dovere di fare la più assoluta chiarezza. Vogliamo capire, gli italiani vogliono capire, come sia stato possibile che un signore già iscritto alla P2 come Bisignani abbia avuto le porte spalancate ai più alti livelli, come l’allarmante sistema d’interessi crimininali che i giudici stanno portando allo scoperto si sia potuto insinuare nelle istituzioni.
L’Italia è stanca delle cricche, degli amici degli amici, dei poteri occulti, dei dossier, del malaffare dilagante. C’è voglia di aria pulita, il centrodestra ne prenda atto, apra le finestre e faccia finalmente entrare vento nuovo. Ce n’è davvero bisogno.

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