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Cisl e Uil: riforma del fisco o sarà  sciopero generale. E la Lega si accoda: "Va fatta subito o a casa"

Riforma fiscale o sarà sciopero. E' un vero e proprio ultimatum quello lanciato all'esecutivo dai leader di Cisl e Uil nel corso della manifestazione organizzata a Roma, a piazza del Popolo, 'Riforma fiscale, legge quadro per la non autosufficienza, lavoro e crescita'. E l'avvertimento delle due sigle sindacali incassa l'approvazione del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, che si dice pronto allo sciopero in mancanza di una riforma. Alla manifestazione a sostegno della riforma fiscale hanno partecipato circa 80 mila persone. Il dato è stato fornito dagli organizzatori. Le due sigle sindacali hanno organizzato oltre mille pullman da tutte le regioni italiane oltre a treni speciali, aerei e auto per raggiungere la Capitale.Ottantamila le persone in piazza, secondo le stime degli organizzatori, una piazza invasa dai colori dei sindacati, con bandiere, palloni e dirigibili di plastica. Il dato sui partecipanti è superiore alle previsioni dei giorni scorsi che parlavano di circa 70mila presenze. “Il governo se vuole avere un piccolo barlume di senso dopo tutto quello che è successo o fa le riforme o è meglio che va via nell'interesse di tutti” dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso della manifestazione, sottolineando che la riforma fiscale è “la madre di tutti i nostri problemi. Abbiamo avuto grandi successi in passato ma adesso” il completamento del nuovo sistema fiscale “passa per una revisione integrale”.
“Basta con perdite di tempo e litigi. E' ora di mettersi tutti insieme per fare la riforma e togliere l'Italia dalla condizione pietosa in cui si ritrova” incalza il segretario. Questo, sottolinea, “è un ultimatum: se non c'è la riforma Cisl e Uil faranno lo sciopero”.Bonanni si dice favorevole all'ipotesi dell'incremento di un punto percentuale dell'Iva, a cui sembra stia lavorando il governo, ma esclusivamente sulle aliquote più alte. Si tratterebbe di “un atto di giustizia” spiega il sindacalista. E ribadisce il suo no all'ipotesi di un allentamento delle ganasce fiscali, accusando le opposizioni di aver commentato quest'ipotesi con un “silenzio assordante”. I governi che si sono alternati, negli ultimi 30 anni, afferma Bonanni, “non hanno mai preso di petto la questione dell'evasione. Anzi le lobby in Parlamento hanno favorito una volta questo e una volta quello”. Questa piazza “fa un appello alla migliore classe dirigente” per far cambiare rotta al paese in un momento “delicato e difficile”. Quanto alla manovra che il governo si appresta a presentare dovrà contenere importanti misure per tagliare i costi della politica, prima tra tutte “la riduzione del 40% degli emolumenti ai politici”. E' questa la 'condizione' essenziale per avere il via libera dalla Cisl.Un ultimatum al governo arriva anche dal leader della Uil, Luigi Angeletti – Il governo deve fare la riforma fiscale o “se ne può andare” dice il segretario a chiare lettere. L'esecutivo deve fare “un atto di giustizia” oppure “non c'è bisogno che sopravviva”. “La riforma fiscale – sottolinea Angeletti – è l'atto di giustizia più grande che possiamo compiere” perché il sistema attuale “racchiude in sé tutte le ingiustizie”. Un passo di questo tipo, secondo il leader della Uil, rappresenta “una vera rivoluzione di giustizia sociale per il paese” perché è ora di “farla finita di prendere i soldi” attraverso il prelievo fiscale a lavoratori dipendenti e pensionati, cioè nel “modo più semplice” e continuare in questo modo a “garantire gli sprechi della casta”. Anche Angeletti, parlando dal palco, fa indirettamente riferimento allo sciopero: “Noi abbiamo sempre fatto le manifestazioni di sabato per evitare ai lavoratori di perdere il salario ma se non faranno la riforma fiscale la prossima volta la manifestazione la faremo di venerdì”.A dare man forte ai sindacati scende in campo Calderoli – “La riforma fiscale va fatta e va fatta subito – scandisce l'esponente leghista – diversamente dovrò partecipare anch'io al minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di un governo…''. ''Angeletti e Bonanni – spiega Calderoli – sollecitano quello che la Lega Nord chiede da tempo ovvero che il federalismo fiscale venga completato con una reale riforma fiscale complessiva, che riduca il numero degli scaglioni, delle aliquote dell'Irpef e porti ad una progressiva riduzione dell'Irap fino al suo azzeramento”. “Pertanto sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni ovvero che non è più tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco. Così come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che 'o il governo fa le riforme oppure è meglio che se ne va a casa”.Anche Maroni condivide le richieste di Cisl e Uil. – “Condivido la richiesta di una riforma fiscale, avendone sostenuta personalmente la necessita', se lo chiedono anche i sindacati a maggior ragione il Governo deve essere impegnato a farla in tempi rapidi'': lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. ''La richiesta che viene da due sindacati, che non hanno un atteggiamento ideologico, ne a favore ne contro la maggioranza di Governo e' una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto', spiega il ministro sottolineando che 'un conto e' la Cgil, che ha sempre tenuto una posizione nettamente contraria, un altro sono Cisl e Uil che dicono questa cosa al Governo”. “In tre mesi puo' succedere di tutto e di piu”, non so se è normale che ci si comporti cosi', dando dei messaggi quasi intimidatori per quello che potrà succedere: sono sorpreso'': cosi' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulle valutazioni di Moody's, a margine di una manifestazione a Busto Arsizio. ''Noi siamo il governo italiano – ha aggiunto – e dobbiamo fare scelte importanti, impegnative e soprattutto coraggiose, dopodiche' le agenzie di rating si accorgeranno che c'e' un Governo che governa, questo il messaggio piu' importante da dare'.Camusso: “Risorse senza penalizzare i deboli”. “Ci parleranno di sacrifici: sì, bisogna fare sacrifici, ma non tocca ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che hanno fatto già abbastanza. Li faccia qualcun altro. E vorrei dirlo a Cisl e Uil: troviamo una parola d'ordine sui contenuti da cui partire per trovare risorse senza penalizzare i più deboli. Cominciamo dalle rendite finanziarie e dai grandi patrimoni”. È quanto ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, aggiungendo poi: “non è nemmeno una proposta di sinistra, ma è una proposta della Merkel, di Sarkozy, della destra europea. Tassare le rendite finanziarie si può e quel 10% di famiglie più ricche del Paese può pagare di più”. La leader della Cgil ha, poi, puntato il dito contro l'aumento dell'Iva che colpirà le famiglie con redditi più bassi: “Ci sono undici milioni di cittadini incapienti, terrificante espressione per definire chi ha un reddito così basso che non può pagare le tasse e l'aumento dell'Iva sui prodotti significa dire a quelle persone che dovranno spendere di più sui consumi obbligati. In questo modo ripartirà l'inflazione e i redditi bassi varranno ancora meno. Ci vuole un pò di respiro in più – ha concluso Camusso – non difficoltà in più. Ma l'Iva è anche la tassa più evasa in questo Paese”.Rosy Bindi, non si può fare in deficit: “La Lega pone una questione seria intorno alla riforma fiscale e ha avuto anche risposte abbastanza serie. Tutte le riforme non si possono fare in deficit. Mi chiedo come sarà possibile accogliere le richieste della riforma fiscale di fronte all'avvertimento al quale abbiamo assistito in questi giorni. Questo – ha aggiunto – è un motivo in più per dire che non ci sono le condizioni più perché questo governo possa stare in piedi. I governi servono al Paese non alle forze politiche che ne fanno parte: o dimostrano di essere utili all'Italia o se ne devono andare”.

Brunetta: “Riforma è già nelle cose”. ''Aspettate due settimane'': a distanza il ministro per l'Innovazione, Renato Brunetta, risponde ai segretari di Uil e Cisl. ''Come è già nelle cose – ha spiegato Brunetta -, lo ha detto Tremonti e lo dirà nei prossimi giorni il presidente Berlusconi, è in cantiere nell'arco delle prossime settimane la delega fiscale con i relativi decreti legislativi''. ''Abbiamo due anni davanti – ha concluso – e saranno impiegati in rigore, sviluppo, riforma fiscale e piano per il Sud''. 18 giugno 2011Redazione Tiscali

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