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Avvertenze per l’uso delle donne al ribasso: io guido da sola e non tengo paura

Non è finita la Giornata delle donne saudite e solidali con IO GUIDO CON MANAL : “Manal Al- Sharif è una Donna saudita che ha sfidato il potere e l’oppressione con un gesto semplice e quindi immensamente rivoluzionario: ha guidato un’automobile, si è filmata e ha condiviso il suo video. La risposta del potere non si è fatta attendere: è stata messa in carcere per nove giorni, alla fine dei quali (secondo quanto scritto da alcuni quotidiani italiani) si sarebbe dichiarata “pentita”. Ma la miccia è stata accesa: il 17 giugno le donne saudite si metteranno alla guida e noi non possiamo lasciarle sole. Il 17 giugno guidiamo con Manal e con le altre.”

Si, guidiamo con Tutte le donne del mondo che subiscono discriminazione e oppressione, con chi afferma che può guidare da sola: non è finita, continua ad oltranza. “Riad, donne alla guida sfidano divieto saudita. Oggi (ndr ieri 17 giugno) giornata contro il divieto, proteste. Sono in 7.000, su Facebook, ad aver preso l’impegno di partecipare alla protesta, che comincia oggi ma che proseguirà – promette il comitato di ‘Women2drive‘ – fin quando le autorità saudite non estenderanno il diritto di guida alla popolazione femminile.Tante, secondo il comitato promotore, sono state le donne saudite che oggi si sono messe al volante ed hanno sfidato la legge ultraconservatrice del Regno che proibisce loro di guidare. Testimonianze e filmati di cittadine saudite che raccontano, con entusiasmo e determinazione, la loro esperienza alla guida stanno intasando i social network. Al momento, secondo quando riferiscono le protagoniste della disobbedienza civile, la polizia ha chiuso uno o entrambi gli occhi sulle guidatrici, e non ci sono stati fermi. Una donna di Riad racconta su Twitter di aver superato due macchine della sicurezza, mentre accompagnava in auto i figli a scuola, e di non aver avuto alcun problema. La protesta non prevede assembramenti. Un vademecum, diffuso nei giorni scorsi, invitava le donne ad usare l’auto solo per le proprie necessità quotidiane, in modo normale, senza strafare o partecipare a cortei. La protesta è dunque molto fluida, diluita. Impossibile da quantificare, così come da verificare, in un Paese immenso e di difficile lettura come è la penisola arabica. Tuttavia il senso di gioia e di liberazione è stato evidente sin dalle prime ore: a notte ancora fonda, 2Nassaf, questo il suo pseudonimo su Youtube, non ha voluto perdere l’appuntamento con la storia di essere la prima donna a violare oggi la legge ed ha messo sul sito di condivisione un filmato che la ritrae coperta dal niqab (velo nero che lascia intravedere solo gli occhi) mentre guida per le strade semideserte di Riad. Safarzo, su Twitter, invita le compatriote ad evitare le provocazioni, mentre Hendny ricorda che la fede e la convinzione in una causa ”possono smuovere le montagne”. Molti uomini, tra cui scrittori e intellettuali, si sono schierati al fianco della battaglia femminile. Altri però hanno organizzato siti e blog in cui invitano, in nome di un Islam ultraortodosso, a bloccare la protesta delle donne, anche ricorrendo alla violenza fisica. La battaglia, che per ora non sembra essere scoppiata per le strade, infuria quindi sui social network. Gli integralisti sembrano privilegiare twitter, dove non mettono i loro volti, ma si nascondono dietro l’icona a forma di uovo. Per questo sono stati chiamati per scherno dagli avversari i ”saudieggs”, le uova saudite.”

Siccome ci avvertono a Tutte e Tutti che, Moody’s annucia un possibile taglio rating Italia, dall’ItaGlia già visto in Grecia il Buongiorno…, al ribasso, invio una voce, tra le peggiori e precarie, “Maurizia Russo Spena risponde al ministro Brunetta“, per attenermi alla cronaca recente.

Rammento alla sinistra anche un’ altra precaria, ascoltata il 3 ottobre del 2009, Barbara Evola.

Il 15 marzo del 2008, trattando in Rete di Donne Borse e Mercati, vizio perenne per professione, scrivevo tra altre cose…: “Spolverando nei ricordi, mi ritorna alla mente l’economia domestica, scopro che nel sito della Pubblica Istruzione, tale termine ricorre in tutti e cinque gli anni come “esercitazioni pratiche di economia domestica e lavoro femminile” che si studia all’Istituto tecnico per le attività sociali, con ben 35 ore settimanali con cui “la diplomata unisce all’insostituibile sensibilità femminile la conoscenza delle varie discipline teoriche e la padronanza delle tecniche necessarie alla moderna organizzazione ed allo svolgimento della vita domestica nei suoi fondamenti scientifici e nelle sua incidenze umane”.Scopro quindi che in Italia va scomparendo l’educazione tecnologica dalla scuola dell’obbligo quella che era assurdamente intesa come economia domestica femminile, anche se nella maggior parte dei paesi esteri, come la Finlandia, le educazioni tecnologiche continuano ad essere tra le materie più seguite nei corsi della scuola dell’obbligo, diventano “Arti e mestieri” in Norvegia, ad esempio.Ma rimangono avvolti nei misteri italiani i meccanismi della formazione dei prezzi, quello della benzina ad esempio, quanto costa la gestione di un conto in banca, come risparmiare sulle bollette, a che ora è meglio andare a fare la spesa,come farsi da soli la denuncia dei redditi, tutti piccoli consigli che si possono ritrovare in manuali che nessuno leggerà mai, come il sito della Casalinga Ideale. Tutti noi sappiamo solo usare i soldi per vivere. Chi saprebbe costruire totalmente una casa e tessere e procurarsi cibo e acqua? Dicono che noi donne viviamo di più, forse perchè ancora trattiamo la materia prima dei Mercati e delle Borse, consolazione anche questa, come dire, da due soldi. Certo è che vedere due pensionate oggi, persa tutta la liquidazione, seguite con amore dagli intervistatori, essere lì,al processo per la Parmalat ,che cercavano di capire qualcosa, a proprie spese ,rinviate come tutto poi al 6 maggio, non era un bel vedere…si aspetta la primavera, quando nell’aria si sparge un Profumo di crac…”

Questa Primavera secondo voi arriva è arrivata non arriverà mai, dati i Cambiamenti Climatici? O c’è Profumo di SI?

Come vedete, cara Cabina di Regia…Ho visto un film, scusate, parlava di poesia musica e libertà: i gatti lo sapranno, non vi mando Voci Note ma anche quelle di Burqa Ma Donna. Sono certa che questo stile e stilisti che hanno scelto il drappo dove chiudere e contenere, non sia opera “femminile”. Non ho la patente di niente, nè per guidare l’automobile nè per fare la “giornalista”, ma aggiorno. Non teniamo paura, non tengo paura. Buone Giornate, le nostre profumano, non so le vostre.

Doriana Goracci

Ler 15/6/2011
Ad Ayat al Gormezi dedico…
Picciridda..”con amor per te
e la libertà
dei popoli tutti…”

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