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Lega: Pollice verso al saluto dei morituri. Adesso il destino del Belpaese e’ legato ai diktat di Bossi

a WINDOW on ITALY

HOUSTON, Texas – Se in questo momento, dopo la conclusione delle recenti amministrative e delle ultime elezioni referendarie, un osservatore straniero dovesse pensare ad una metafora che rendesse bene il caos totale in cui versa l'Italia e' probabile dovrebbe subito riferirsi per associazione mentale alla recente eclissi di luna. E' quindi proprio al buio aggiunto ad altro buio che si dovrebbe pensare piuttosto che al normale buio a mezzogiorno del fenomeno diurno dell'eclissi di sole.

Nel bel mezzo di una crisi economica ed in vista di manovre drastiche dirette a contribuenti non proprio benestanti ne' felici, in un quadro globalmente fallimentare della squadra di governo, contestata per ammissione degli stessi rappresentanti del centro desta, ecco giungere come la goccia proverbiale la presa di posizione del senatur nordista che contribuisce ad aggiungere altri e maggiori elementi d'instabilità e di preoccupazione.

Adesso la parola d'ordine, tra le risatine effettivamente oscene di Maroni ed i suoi palpeggiamenti del braccio del cavaliere, e' “tutto dipende da Pontida!”

Tanto che si voglia credere o no, quindi, e si fa molta difficoltà a crederlo, il destino del Belpaese e' legato ai pronunciamenti del leader della Padania. Nonostante il suo stesso indebolimento elettorale, Bossi cerca di giocare furbescamente l'ultima partita con lo scomodo alleato di Arcore e non e' difficile prevedere che lo farà ancora alle spese di quanto interessa tutto il resto del paese al di sotto della Linea Gotica.

Il novello Nerone, che da un po' di tempo preferisce la comunicazione digitale e cioè l'uso del pollice o del medio, si trova ora ad essere l'ago della bilancia della politica e dei destini nazionali, e con i suoi ricatti più o meno evidenti cerca di tirare acqua al mulino leghista i cui obiettivi poco o nulla hanno a vedere con gli interessi comuni nazionali degli Italiani.

La lega che aveva dichiarato che le centrali nucleari andavano bene per il centrosud e per le isole, vuole diventare invece sede di ministeri e magari dopo di un parlamento separato da quello del paese se non altro allo scopo d'evitare a Bossi ed ai suoi tutte le seccature derivanti loro dalle trasferte che piagano i pendolari della politica.

Mentre il cavaliere di Arcore continua ad assumere sempre più col passare del tempo la fisionomia del Marcantonio shakespeariano, pur in mancanza di una Cleopatra, l'imperatore padano che ora lo sovrasta e lo condiziona e' in grado di fargli temere la fine ingloriosa di un'alleanza che ora molti del popolo leghista, a seguito dei rovesci elettorali, non vedono più molto di buon occhio.

Quando la nave sta per affondare i topi saltano fuoribordo e l'abbandonano ed, il Presidente del Consiglio si rende conto che, dopo la sconfessione imbarazzante e sonora del “popolo che si e' espresso”, il suo spazio di manovra si e' ristretto considerevolmente. Se dopo la traumatica defezione di Fini dovesse prendere il largo anche la Lega allora il naufragio della sua barca sarebbe proprio completo e definitivo.

Per questo motivo c'è il sospetto che, il ritornello di “Aspettiamo Pontida” che in queste ultime ore viene fornito dai pretoriani di Bossi, sia diretto proprio al trepidante Berlusconi ed ai suoi giannizzeri per innescare una suspense ricattatoria utilizzata per fare vendere il prosieguo dell'appoggio al governo, ora in cura intensiva, ad un prezzo ancora più alto.

In questo momento nella mente dei membri della squadra berlusconiana si agitano certamente alcuni interrogativi minacciosi e da incubo: Che significato avrà avuto quel pollice verso? Era diretto al leader massimo del PDL ? Era diretto veramente alla stampa?

Due cose sono certamente sicure. Un'alleanza fondata sul ricatto e sulla paura non e' esattamente un'alleanza che si possa definire robusta ed in buona salute e, poi, un leghista che si serve ancora della gestualità imperiale non mostra proprio d'essere lontano mille miglia dalla cultura tanto deprecata di “Roma ladrona”.

RO PUCCI

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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