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Realismo e Responsabilità 

LE COSE NON VANNO MAI DA NESSUNA PARTE

Non è lecito auto-offrirci il lusso di essere fuori strada. Sarebbe stato facile così raggiungere lo spazio dei salottini pieni di muffa. Abbiamo assunto delle responsabilità dal momento in cui il tempo che non abbiamo deve assolutamente includere gli esseri ai quali abbiamo deciso di dedicare la vita; ricordiamoci che loro non ce lo avevano mai chiesto!

Da queste responsabilità deriva il compito, l’impegno, certamente reciproco che ci siamo assunti e che dovremo portare a termine senza lasciare alcun dubbio innanzitutto in noi stessi.

I messaggi detti sono spesso violentati e come tali non hanno il tempo di parlarci, a differenza di quelli scritti. I messaggi scritti hanno tutto il tempo necessario per parlarci aprendo completamente tutte le proprie finestre che, altrimenti, apparirebbero come dei muri non attraversabili nemmeno dal nostro sguardo. In questo senso abbiamo il dovere di essere realisti per poter riconfermare i confini giá prestabiliti prima di noi e senza di noi.

Vedi, anche se avessimo desiderato (sbagliando) di avere il lusso di una qualsiasi tregua non sarebbe stato possibile per forza degli affetti concreti ed infiniti i quali, senza averlo mai preteso, si sono improvvisamente trovati a respirare accanto a noi il respiro nostro proprio che gli abbiamo piantato nell’animo.

La responsabilità del compito, dell’impegno, che ci siamo dati presuppone il realismo che è il risultato della precipitazione ad altissima velocità di tutto quanto esiste nella non tregua e nel non riposo. Detto, sarebbe stato tanto paradosso quanto frainteso, alle volte interpretato anche come riposo da salottino. Scritto, è il disegno su cartta del nostro percorso per scoprire il segreto non esistente.

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