L’ho già detto ieri in tanti giornali. Ora come ora, non c’è bisogno di vendetta verso chi ci ha preso per i fondelli per 18 anni. La miglior vendetta è il perdono, atteso che, ciò che deve provare in questo momento questo “povero” uomo di Arcore, basta ed avanza per farlo soffrire; e ciò, non già attraverso il sacramento della confessione e relativo vero pentimento, ma attraverso un excursus pregresso della sua mente che dovrebbe passargli in rassegna, come nelle impostazioni “ screen saver” del desktop di un computer, tutte le sue manie di grandezza, le sue menzogne e…tralascio tutto il resto…
A me francamente quest’uomo fa pena e giuro che non vorrei essere nei suoi panni di ricco all’ennesima potenza in quanto la sua esistenza sinora è stata sostenuto solo dai mezzi, in un clima di assoluta solitudine umana, compresa quella familiare: tutti gli addentellati infatti hanno avuto sin qui un solo scopo, quello dell’interesse. Vedremo infatti a giorni nuove transumanze politiche da parte di coloro che vedono venir meno detto interesse, nuovi mannequin-cambia casacca, professionisti nei contratti di compravendita di se stessi.
Sono però convinto che l’Italia cambierà in fretta, soprattutto ad opera del mondo giovanile.