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SEN. PROF. MARIO BALDASSARRI — PRESIDENTE COMMISSIONE FINANZE E TESORO-SENATO

ROMA, 31.05.2011 – “Totalmente condivisibile è il punto fermo fatto oggi dal Governatore Draghi sulla necessità dell’azzeramento del deficit pubblico nel 2014. Ma a questo “punto fisso”è seguita una rigorosa e severa lezione sulla a-b-c della finanza pubblica: tagliare il deficit è necessario, ma ciò che conta è come lo si taglia, cioè se aumentando le tasse ai tartassati e riducendo gli investimenti pubblici oppure tagliando gli sprechi, le malversazioni e le ruberie che per decine di miliardi dilagano nella spesa pubblica corrente”. – E’ quanto afferma Mario Baldassarri commentando la Relazione del Governatore Draghi – .

“Da questo punto di vista non a caso il Governatore ha bocciato gli ultimi cinque anni di politica economica basata su aumenti di tasse che corrono dietro ad aumenti di spesa corrente e per di più con tagli drastici agli investimenti pubblici. E’ stato un de-profundis per la continuità delle politiche economiche degli ultimi cinque anni, da Visco a Tremonti, cioè i cinque anni di tre-visco-ntismo”. – Aggiunge Baldassarri -.

“Così facendo infatti, il Governatore ha spiegato che si minano le basi della crescita economica, del potere d’acquisto dei lavoratori, delle speranze dei giovani, mantenendo peraltro fragile e precario l’equilibrio finanziario dei conti pubblici”.

“Il resto della Relazione del Governatore – prosegue Baldassarri – è una chiara e precisa agenda di Governo che richiede da subito una manovra di tagli verticali mirati sulle singole voci di spesa e non generici ed orizzontali come fatto finora.

Con questi coraggiosi tagli si creano le risorse per ridurre le tasse alle famiglie e alle imprese, per aumentare gli investimenti per le infrastrutture, per la ricerca e l’innovazione, per la formazione e capitale umano. Ed ogni euro in più da lotta all’evasione deve andare a ridurre le tasse ai tartassati.

Solo così si aumenta la produttività e si sostiene un solido e duraturo percorso di crescita che rafforza gli obiettivi di azzeramento del deficit e di ripiegamento verso il basso del rapporto Debito/PIL”.

E’ questo il senso di vere e proprie manovre aggiuntive-alternative che sono state più volte presentate in Parlamento e regolarmente respinte, sia dal Governo Visco-Prodi sia, negli ultimi tre anni, dal Governo Tremonti-Berlusconi.

Ha pienamente ragione quindi il Governatore – conclude Baldassarri – a sostenere che la situazione economico-sociale del Paese richiede da subito (e non fra tre anni) una manovra di politica economica a sostegno della crescita poggiante sull’obiettivo di azzeramento del deficit. Questa è vera politica economica, il resto è effimero gioco di maneggi di bilancio.

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