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Narducci (PD): con il decreto omnibus il Governo finge di cancellare il nucleare

Con l’apposizione del voto di fiducia sul decreto cosiddetto Omnibus il governo ha deciso di ritirare le norme sul progetto nucleare in Italia. Infatti, con i 301 voti a favore dal centrodestra (Pdl-Lega e Inziativa Responsabile), 280 voti contrari dalle opposizioni PD-Idv-Udc-Fli-Api e 2 astensioni, la Camera ha licenziato il DL omnibus, già approvato in Senato, che contiene fra l’altro la norma sullo stop a tempo alla costruzione di centrali nucleari. Questo non ha, tuttavia, determinato la cancellazione automatica del quesito referendario sul nucleare e rimangono in ogni caso gli altri tre quesiti (acqua e legittimo impedimento). Approvata dalla Camera, la legge passa ora al Quirinale per la firma del Capo dello Stato. E se approvato dal Presidente della Repubblica il testo delle nuove norme sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e quindi entrerà ufficialmente in vigore. Solo da quel momento la Cassazione sarà chiamata rapidamente a prounciarsi per stabilire se le norme sullo stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l'annullamento del referendum in materia.

Sono convinto che ci saranno sufficienti argomenti per non cancellare il referendum, anche perché è chiaro ed evidente l’intento truffa del Governo di fronte al quale è necessario un pronunciamento lapidario del popolo italiano che dica no al nucleare perché insicuro e poco conveniente. Il Governo, che sul nucleare sarebbe probabilmente battuto, ha assecondato la solita furbata di Berlusconi finalizzata ad abbassare l'attenzione sugli altri quesiti referendari e di conseguenza non consentire il raggiungimento del quorum necessario affinché il referendum sull'acqua pubblica e legittimo impedimento sia valido. Occorre portare a votare circa 25 milioni di italiani. Intanto nelle 4 ripartizioni all’estero si sta già votando (la spedizione dei plichi è stata avviata lo scorso fine settimana), nonostante si attenda la decisione della Cassazione. Prima dell’emanazione della legge 459/2001 i cittadini italiani all’estero concorrevano ad alzare il quorum, ma si recavano in misura limitata a votare nel proprio collegio in Italia, con le conseguenze che si possono intuire. Ora hanno la possibilità di votare per corrispondenza e di concorrere alla regolarità della votazione, ai fini del quorum, garantendo che il popolo possa decidere. Purtroppo l’informazione che sta circolando all’estero è scarsissima: nella pubblicità e nella informazione televisiva sui referendum non si dice nulla sul voto degli italiani residenti all'estero (in Europa molti seguono i telegiornali) e cioè che votano per corrispondenza. Per questo dobbiamo moltiplicare gli sforzi e informare tutti, fare circolare le informazioni.

Il Governo, con un gesto più da furbi del quartiere che da responsabili del Paese, con questo decreto convertito in legge, finge di cancellare la scelta nucleare, in realtà la rinvia, solo per evitare che il popolo sovrano si esprima con il referendum, e la Cassazione dovrà dire la sua. Come ha detto il presidente dei Deputati del PD ieri in Aula annunciando il voto contrario al decreto:”Questo non e' un ripensamento, è un rinvio,è un imbroglio”.

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