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Berlusconi: fora di ball!

Ho effettuato, per conto di Italia dei Valori, la dichiarazione di voto sulla “fiducia” al governo Berlusconi. Ho intitolato il mio intervento: Governo delle balle con un Presidente delle balle.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Alberto Giorgetti che da solo rappresenta l'intero Governo. E menomale che è un voto di fiducia! Mi viene in mente che quando vi era stato bisogno di salvare il napoletano Nicola Cosentino dalla galera il Governo era schierato per intero quel giorno (Applausi dei deputati dei gruppi Italia dei Valori e Partito Democratico). Questo è il Governo delle balle, signor Presidente. Berlusconi è il Capo di un Governo delle balle. Le balle che ha raccontato lui agli italiani sono tali e tante che è difficile ricordarle tutte.
È il Governo delle balle quello che ha raccontato della riduzione delle tasse. Era lo slogan elettorale del 2001 e prima ancora del contratto degli italiani: meno tasse per tutti. Il Presidente delle balle non perde occasione per dire che le tasse non sono aumentate e che lui non ha messo le mani nelle tasche dei cittadini. E com'è che la pressione fiscale è al 43 per cento e quella reale, secondo qualcuno, al 52 per cento? Eppure lei, Presidente delle balle, nel 2008 dichiarava che avrebbe ridotto la pressione fiscale sotto il 40 per cento. E quest'anno che, entro il 2013, ci sarebbero state meno tasse per le famiglie.
Nel 1994, prima delle elezioni politiche, proponeva un'aliquota unica per tutti i contribuenti e l'esenzione per i poveri; nel settembre 2002, 8 anni dopo, affermava che, con la riduzione delle tasse per i meno abbienti, si sarebbe potuto contribuire alla crescita. Due anni dopo, il primo marzo del 2004, dopo tre anni di Governo, diceva che servivano meno tasse per rilanciare i consumi. Invece non si è vista nessuna riforma dell'IRPEF, che era stata promessa ancora col contratto con gli italiani; non è stata abolita l'IRAP, definita la tassa più odiosa, la pressione fiscale è al livello più alto d'Europa e neppure la tassa automobilistica, che aveva detto di abolire, è stata abolita. Nessuno ha visto nulla. Secondo uno studio della Banca Mondiale, Paying Taxes 2011, i tributi e i contributi sociali pesano sulle imprese per quasi il 70 cento, contro una media europea del 44 per cento e una media mondiale del 47 per cento. L'Italia è al diciassettesimo posto nella graduatoria della tassazione sulle imprese, tassazione che è la più elevata in Europa. E poi, scusate, aumentare le tasse sulla benzina non significa, forse, mettere le mani nelle tasche degli italiani? E quando non le ha messe lui, le ha fatte mettere dagli altri. Tagliando 15 miliardi agli enti locali li ha costretti ad aumentare tutti i tributi a carico dei cittadini.
Ma di che cosa parliamo? Governo delle balle, Presidente del Consiglio delle balle come quella raccontata nel 2001 sul dimezzamento del tasso di disoccupazione, sull'aumento delle pensioni, sulla creazione di 1,5 milioni di posti lavoro.
L'ha ripetuto il 12 maggio di quest'anno: sono convinto che con il decreto sviluppo nel giro di un anno diminuirà la disoccupazione. La realtà è che il tasso di disoccupazione era al 9 per cento nel 2001, rimane al 9 per cento nel 2011. In Italia ci sono oggi 2 milioni di persone in cerca di lavoro con una differenza però che riguarda il tasso di disoccupazione giovanile che oggi è drammaticamente più basso di dieci anni fa. Dieci anni fa un giovane ogni cinque non trovava lavoro, oggi un giovane ogni tre e pensate che in Germania è solo uno su venti che non lo trova.
Il livello salariale netto in Italia ci vede in coda alla classifica dell'OCSE. Soltanto la Grecia fa peggio di noi. È un Governo delle balle con un Presidente del Consiglio delle balle che vengono raccontate anche a coloro che si trovano in piena sofferenza e quindi sono più deboli e indifesi, come i terremotati de L'Aquila. Le sue mirabolanti promesse dopo il disastro si sono rivelate ancora una volta solo delle grandi balle. Le case per tutti entro l'autunno, i tempi della ricostruzione, il 12 dicembre 2008 a Chieti dichiarava: noi garantiamo anche che nel rilancio delle infrastrutture a cui daremo vita a partire dal giorno 18 prossimo con 16 miliardi 600 milioni da parte del CIPE fra queste infrastrutture ci saranno quelle di cui avrete bisogno, le opere manutentive, ci sarà la velocizzazione della Pescara-Roma con il raddoppio di alcune situazioni di questa linea. Il CIPE si è riunito effettivamente Pag. 10il 18 dicembre. Intanto ne ha fatte la metà – solo 7 miliardi – ma fra queste zero interventi per l'Abruzzo o come l'altra balla sparata il 17 settembre 2010: abbiamo ricostruito un'intera città. Chi vive là sa bene che nel secondo anniversario del sisma il centro era totalmente morto; 37 mila cittadini erano ancora fuori casa e tonnellate di rifiuti coprivano il centro storico. Governo delle balle, Presidente del Consiglio delle balle inventate ad ogni piè sospinto come quella raccontata sull'immondizia a Napoli quando nel maggio del 2008 ai napoletani raccontò: entro luglio Napoli sarà liberata dai rifiuti e con questo decreto rifiorirà. Il 28 dicembre 2010, cioè due anni dopo ha accorciato i tempi: entro tre giorni, Napoli sarà pulita. Ma un mese dopo, dopo un vertice sulla spazzatura, allungava ancora i tempi: credo che la situazione di emergenza si possa risolvere in due settimane.
L'ultima promessa il 30 dicembre scorso: entro capodanno non ci sarà più immondizia nelle strade di Napoli. Da allora nulla è cambiato con evidente imbarazzo persino della Commissione europea. Ma non contento in vista delle elezioni ritorna e giù nuove balle quelle sulle case abusive, sulla tassa sull'immondizia. È un Governo delle balle, un Presidente del Consiglio della balle come quella sulle opere pubbliche: nel 2001 disse apriremo i cantieri per almeno il 40 per cento degli investimenti previsti dal piano decennale per le grandi opere considerate di emergenza e comprendenti strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche e opere idrogeologiche per la difesa dalle alluvioni. Dopo dieci anni di legge obiettivo la percentuale di opere portate a termine è stimata nel 21 per cento.
Governo delle balle, Presidente del Consiglio delle balle come quelle inventate a Lampedusa. L'invasione dei migranti del nord Africa sarà risolta in 48, al massimo 60 ore. Chiederemo per l'isola il Nobel per la pace. Concederemo a Lampedusa una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria e ne faremo una zona franca. Rilanceremo il turismo attraverso servizi in TV pro isola di cui – dice proprio così! – abbiamo incaricato RAI e Mediaset. Lampedusa sarà sede di un casinò. Realizzeremo un campo da golf, una scuola e infrastrutture Pag. 11sanitarie. Pare che il sindaco di Lampedusa si sia rivolto a Chi l'ha visto ma neanche lì hanno saputo dargli notizia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Governo delle balle, Presidente delle balle, come quella del blocco del programma nucleare e della costruzione di nuove centrali e la sua affermazione la settimana dopo: se fossimo andati oggi ai referendum non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni, per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare fra due anni ad un'opzione pubblica conscia della necessità del nucleare; siamo assolutamente convinti che il nucleare sia il futuro per tutto il Paese. Governo delle balle per tutto il mondo: l'energia nucleare è sempre la più sicura. Parola degli abitanti Fukushima!. Da dieci anni lei governa questo Paese grazie alle continue balle che racconta agli italiani, che spesso le hanno creduto perché lei è bravo a raccontarle. Come ha detto un giornalista che ben la conosceva, Indro Montanelli, lei è un piazzista che trascina con false promesse. Ma dal voto del 15 maggio è evidente che la maggioranza degli italiani ha smesso di credere alle sue balle. Potremmo dire che si sono rotti le balle di crederle (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). E noi dell'Italia dei Valori, che non ci siamo mai sognati di darle la nostra fiducia, urliamo forte insieme a quegli italiani che l'ora è finalmente giunta: fora di ball, mister President (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori – Congratulazioni)!

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