L’ITALIA SUL VIALE DEL TRAMONTO?

Mentre il Ministro della Giustizia Angelino Alfano nella sede della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, la casa di tutti i farmacisti, ne rassicura una parte, i titolari di farmacia, escludendo provvedimenti di liberalizzazione del settore.

Mentre il sindaco in carica di Milano firma protocolli d’intesa con i taxisti di quella città promettendo di non rilasciare nessuna nuova licenza, il Paese arranca e s’avvia lentamente sul viale del tramonto economico.

Non è servito a niente l’outlook negativo di Standard & Poor, il fatto che un italiano su quattro sia sulla soglia di povertà, oppure che nei prossimi anni saremmo obbligati a sostenere una manovra economica di 46 miliardi ogni anno: certa politica continua a difendere lobby e corporazioni.

Elezioni o no, è arrivato il momento di tornare a crescere, sia economicamente che culturalmente rispetto alle strategie politiche necessarie per risolvere i problemi reali degli italiani.

Tra le soluzioni fondamentali per sostenere uno sviluppo strutturale della nostra economia c’è l’inevitabile abbandono di logiche protezionistiche, liberando le risorse intellettuali ed imprenditoriali che in questo Paese ci sono, ma si trovano “recluse” in una società bloccata da interessi di natura corporativa.

Se un giovane su quattro non ha lavoro, gi altri non ridono, spesso malpagati o confinati in ruoli marginali.

Liberare le professioni intellettuali, rimuovere gli ostacoli burocratici e corporativi presenti nella società italiana sono il presupposto per tornare a dare speranza ai giovani e a quei migliaia di lavoratori che con la crisi si trovano fuori dai cicli produttivi.

Speranza che deve tornare ad essere l’ingrediente principale di una “rinascita” sociale, civile ed economica dell’Italia

MNLF – Uff. Stampa

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