Non era nella mente dei nostri padri costituenti politicizzare il cittadino, bensi’ l’ opposto. Con la democrazia ( governo del popolo) si auspicavano che con i referendum, iniziative legislative popolari e con le petizioni, il nuovo cittadino avebbe avuto la possibilita’, assente durante la dittatura fascista di sostitursi al legislatore, o se non altro indicargli la strada verso l’evoluzione democratica per la realizzazione dei governi del popolo. Il legislatore, invece nel corso dei decenni ha fatto tutto purche’ garantire una qualsiasi forma di democrazia diretta, sancita dalla Costituzione ai suoi cittadini. In Italia siamo lontani anni luce dalla democrazia diretta.Siamo stati “educati” che basta un voto, eleggere un candidato e per 5 anni, dovremmo sederci e goderci mentre loro fanno i propri comodi. Niente di piu’ errato!! Piu’ volte, mi sono e ho posto il quesito a molti:” Chi controlla il controllore?” O meglio a chi spetterebbe controllare la politica e i suoi affini? La risposta sta nella Costituzione!! Il popolo!! Con la democrazia diretta!! La chiave di volta ( come ho sempre sostenuto e scritto) sta nel carpire il secondo comma dell’ articolo primo ( quello che oggi qualche legislatore “disattento” vorrebbe indebitamente modificare) :” La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” Le forme le conosciamo e sono come gia’ detto, gli articoli 48, 50, 71, 75. Insieme sommano la democrazia diretta!! I limiti invece sono le leggi e gli scudi ad personam che il legislatore emana a proprio uso e consumo. In primis il porcellum, ( legge n. 270 del 21 dicembre 2005) con le liste bloccate, candidature multriple e premi di maggioranza, in secondo i continui abusi di decreti e voti di fiducia. In tutto questo abusivismo costituzionale, dobbiamo ahime’ aggiungere anche l’apatia del cittadino verso l’ attivismo politico e sociale del paese.
