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RECESSIONE?

Il tormentone politico nazionale non si smorza. Iniziato lo scorso inverno, ha trovato nuovi focolai d’ampliamento e non solo per le continue polemiche tra maggioranza ed opposizione. Tra una maggioranza preoccupata per la sempre più scarsa aggregazione delle sue due componenti ed un’opposizione che, priva di concreti programmi, torna a sollecitare una consultazione primaria allargata per stabilire quali dovranno essere i candidati nelle rispettive liste elettorali attraverso la volontà popolare, c’è un’Italia in fibrillazione. Dietro questa manovra, per nulla nuova, tenta di prendere campo quel “Terzo Polo” moderato che, però, sembra non interessare la base e, forse, con ragione. Già questa considerazione la dice lunga sul futuro politico di un Paese che avrebbe maggiore bisogno di coerenza politica. Intanto, la crisi economica ha solo allentato di poco la sua presa. L’inflazione resta, in ogni caso, sopra il 2,5% ed il PIL, se tutto andrà per il meglio, non supererà +1% per l’anno in corso. Comunque meglio che per lo scorso anno. L’attuale maggioranza, polemiche a parte, dovrebbe “tenere” sino al 2013. Le elezioni politiche stabiliranno, poi, chi dovrà governare la penisola. Frattanto, restano le difficoltà nello sbarcare il lunario. Per il periodo maggio 2010/2011, le retribuzioni si sono incrementate dell’8%, ma il costo della vita ha registrato, per lo stesso periodo, una lievitazione del 12%. Come a scrivere che, almeno nel primo semestre del corrente anno, staremo peggio che nello stesso semestre dell’anno scorso. Entro il prossimo autunno, dovranno essere note le strategie che il Governo adotterà per affrontare il 2012. Nonostante tutte le assicurazioni, potrebbero anche essere assunte delle posizioni impopolari pur di raggiungere un maggior equilibrio sulla bilancia economica nazionale. Su questo fronte, nulla valgono le tesi derivanti dai principi dell’economia globale. Il ristagno economico, in ogni caso, non priverà gli italiani delle sospirate ferie estive. Magari in tono minore, ma pur sempre irrinunciabili. Tra 45 giorni, vada come andrà, le città inizieranno a svuotarsi; alla faccia di una disoccupazione sempre a livello dell’8% su tutti i settori del lavoro. Forse, ma la cautela è d’obbligo, i prodotti alimentari, almeno quelli di largo consumo, dovrebbero mantenere i prezzi invariati sino alla fine d’autunno. Per il resto, dovremo farci bene i conti in tasca per evitare disagi peggiori. Per scriverla in modo più palese, sul fronte socio/economico la crescita sarà zero. Il piano finanziario per il 2012, se non metterà le mani nelle tasche degli italiani, certamente non ne favorirà un miglio tenore di vita. Del resto, in pochi mesi, si sono verificati sconvolgimenti politici che, di fatto, hanno determinato nuove alleanze, ma minori margini di qualità della vita nazionale. Insomma, gli uomini di partito, e li citiamo proprio tutti, continuano a condizionare il nostro futuro senza tener conto delle lezioni del recente passato. Tanto da farci sentire quasi ripiombati in Prima Repubblica. Sarebbe doloroso prendere atto dell’inizio di un’ennesima recessione; ma le premesse ci sono ed i segnali in negativo anche.

Giorgio Brignola

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