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SCENE DA UNA CAMPAGNA ELETTORALE SULL’ORLO DEL DISASTRO

Il centrodestra sta perdendo consensi come un colabrodo. Troppe le falle causate da anni di amministrazione fallimentare, tanto sul piano nazionale quanto su quello locale. La questione morale è il problema politico di partiti come Pdl e Lega: incapacità di gestire la cosa pubblica nell'interesse di tutti a causa di legami a doppio filo con gruppi di potere più o meno occulti. La politica ai tempi della cricca è fatta di proclami e scandali, promesse mancate e inchieste giudiziarie, zero interventi per i cittadini e grandi favori agli amici degli amici. La fitta rete di ostacoli alla libera informazione non riesce più a contenere il dilagare del disastro e i candidati del centrodestra devono esasperare sempre più i toni, in una disperata ricerca dei consensi che non hanno: emblematici i casi dei due principali esponenti, Moratti e Berlusconi. Vedere per credere.
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Queste immagini certamente le conoscete, ciò che forse non tutti hanno sottolineato è che il sindaco uscente accusa Pisapia di reati che non ha commesso mentre lei ha di certo subito delle condanne. Due, per la precisione, entrambe per aver dissipato denaro dei contribuenti (a proposito di fare politica per il bene comune) : la prima è una condanna al risarcimento del costo di un contratto, 50 mila euro, sottoscritto in qualità di Ministro dell’Istruzione con una società esterna per uno studio del tutto inutile, visto che era già stato sviluppato internamente; la seconda riguarda assunzioni con retribuzioni dirigenziali al Comune di Milano di sei ‘amici’, concesse senza preoccuparsi delle loro competenze o del fatto che vi fossero già dipendenti adatti per il profilo. Un politico con questo curriculum si permette di accusare ingiustamente un avversario proprio quando non ha la possibilità di replicare. È la scuola Berlusconi: marketing spietato pur di vendere sogni e incassare poltrone.

E che nessuno abbia da ridire.

Forse queste immagini non le avete viste, la cappa sull’informazione ha fatto di tutto per occultarle perché dimostrano di che pasta è fatto davvero il finto liberista. Il dissenso è fisiologico in democrazia ma Berlusconi, abituato a fare monologhi e a spararla sempre più grossa senza contradditorio, non può tollerarlo. A proposito, ricordo il suo comizio a reti unificate di stasera e alcune frasi del bestiario di oggi come “L’apprezzamento per me è al 50 per cento”, “Stop alle demolizioni delle case abusive in Campania” e “La sinistra vuole aumentare le tasse”. Il centrodestra, ma in senso più ampio l’arrogante politica della cricca, è ormai sull’orlo del disastro: con il voto di domenica prossima abbiamo l’opportunità di affidare l’amministrazione del Paese a chi, con la propria competenza e passione, può davvero rappresentare un cambiamento radicale. Liberiamoci dai lanzichenecchi!

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