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CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA. VITTORIA!

Il Presidente

Gentilissime Colleghe,

Gentilissimi Colleghi,

com’è noto -essendo apparsa la notizia su vari organi di stampa nelle ultime 48 ore- l’Ordine di Roma, unitamente a numerosi Presidenti di Ordini e di Unioni Regionali, nonché a rappresentanti del Consiglio Nazionale Forense, è riuscito ad ottenere un nuovo “tavolo di confronto” con il Ministro della Giustizia Angelino Alfano.

Il primo “round” di questa riapertura di dialogo è avvenuto lo scorso venerdì 6 maggio u.s., a latere dell’Assemblea delle Camere Penali, dove i Presidenti degli Ordini di Roma, Milano e Palermo hanno dato corso ad un incontro preparatorio di quanto poi avvenuto e dove sono state rappresentate al Ministro, ancora una volta, le evidenti lacune del noto D.L. 28 del 4 marzo 2010 sulla media-conciliazione: si è ribadito che questa legge, oltre a soffrire evidenti criticità logistiche per mancanza di risorse e strutture, continuava ad evidenziare un “vulnus” inaccettabile. Non prevedere, infatti, l’obbligatoria assistenza legale del cittadino che ricorre alla mediazione, oltre ad evidenziare l’inaccettabile espulsione del ruolo della Classe forense dal nuovo istituto, penalizza gravemente il diritto di difesa del cittadino/utente il quale, anche e soprattutto in una fase conciliativa, ha bisogno dell’assistenza di un difensore.

Sempre in questo primo incontro, i tre Presidenti sopraindicati hanno ribadito al Ministro tutte le loro vibranti perplessità sulla legittimità costituzionale dell’obbligatorietà di tale istituto, così come rilevato anche dal TAR Lazio nella nota ordinanza del 12 aprile u.s. Alla luce di ciò il Ministro Alfano ha invitato ad un successivo incontro -tenutosi ieri martedì 10 maggio- numerosi Presidenti di Ordini e di Unioni Regionali, nonché i vertici del CNF, offrendo un nuovo tavolo di concertazione presso il Ministero riconoscendo agli Ordini quel ruolo centrale, quale Enti titolari di interessi collettivi della Categoria sul territorio, così come pure affermato dal TAR nella medesima ordinanza soprarichiamata.

Questa importante riunione, di ieri, terminata a notte fonda, ha sviluppato un confronto duro, ma franco e costruttivo, che ha portato l’Avvocatura a raggiungere uno straordinario risultato, di caratura elevatissima e di profilo politico rilevantissimo: IL MINISTRO HA CONVENUTO DI INTRODURRE, CON EFFETTO IMMEDIATO E CON I TEMPI TECNICI CONSEGUENTI, L’ASSISTENZA NECESSARIA DELL’AVVOCATO NEI PROCEDIMENTI DI MEDIA-CONCILIAZIONE OBBLIGATORIA, ripristinando così un equilibrio che si era vulnerato con l’introduzione forzosa di un sistema nato e creato senza ascoltare gli avvocati, anzi estromettendoli da ogni ruolo!

Ma vi è di più.

Il Ministro -finalmente- ha compreso l’importanza di costruire “una cabina di regia/un tavolo di lavoro” con l’Avvocatura ribadendo il ruolo che gli Ordini possono ricoprire, in virtù del consenso degli Iscritti, affinché la forza dei numeri degli avvocati sia riconosciuta come effettiva porta d’ascolto da parte della “politica”. Finalmente avremo la possibilità di costituire una sinergia di lavoro preventiva di concerto con l’ufficio legislativo del Ministero per risolvere il problema urgente della riduzione dell’arretrato civile con il coinvolgimento dell’Avvocatura nella giurisdizione, l’eventuale promozione della negoziazione assistita affidata ai difensori, l’introduzione di limiti significativi per valore alla mediazione obbligatoria o, in alternativa, la fissazione di tariffe graduate.

Questo straordinario successo, da un lato segna un punto decisivo nella battaglia per la tutela dei diritti del cittadino che avrà, finalmente, accanto a sé il proprio legittimo difensore e, da un altro lato, ridimensionerà fortemente quei soggetti -carenti delle indispensabili cognizioni tecnico/giuridiche che solo gli avvocati possono garantire- i quali, mossi dall’interesse verso il business della mediazione, avrebbero gestito l’istituto penalizzando la collettività.

In ultimo, quanto avvenuto segna e determina, altresì, la forza politica degli Ordini, nonché il recupero di un profilo di rappresentatività istituzionale del CNF, scrivendo definitivamente la parola FINE su una rappresentanza politico-forense che vive, da anni, in completa autoreferenzialità, senza curarsi del consenso dei Colleghi, senza l’effettiva presenza sul territorio e senza comprendere che lo strumento dell’astensione dalle udienze non solo finisce per accreditare agli occhi dell’opinione pubblica un’immagine distorta dell’Avvocatura, ma, è di tutta evidenza, non ha portato alcun risultato.

I risultati si raggiungono con un profilo politico alto, con rigore, serietà ed impegno, rimanendo nell’alveo delle iniziative tecniche proprie della nostra Categoria che solo così possono modificare errori del legislatore, sempre nell’interesse della conservazione dello stato di diritto ed a salvaguardia dei diritti e degli interessi dei cittadini/utenti.

L’Avvocatura è viva, forte e presente ed ha vinto finalmente una battaglia!

I Colleghi romani devono sapere, con orgoglio, che il loro Ordine era in prima fila in difesa della Toga che tutti noi portiamo sulle spalle e per garantire al cittadino l’effettiva tutela dei propri diritti.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Il mio saluto più caro e cordiale

Antonio Conte

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