Un appuntamento, quello con le elezioni amministrative, che potrebbe segnare il tracollo di un esecutivo sordo alle istanze di legalità e di aiuto che salgono dalle famiglie, dai giovani, dalle donne, dai pensionati, sempre più in difficoltà a causa di una crisi economica gestita malissimo dall’esecutivo e i cui effetti accomunano, per la prima volta, imprenditori (soprattutto piccoli) e lavoratori.
Un governo che in compenso ha costruito intorno al presidente del Consiglio una cortina di immunità, fatta di leggi e norme ad personam, unica nei Paesi occidentali. E nonostante questo, costretto ad aumentare il numero di poltrone per soddisfare le richieste sempre più esose di chi lo tiene malamente in vita: i cosiddetti ‘Responsabili’, sorta di piccoli Giuda pronti a vendersi, oggi per un posto più comodo, domani per chissà cos’altro.
Del resto la situazione nella maggioranza è lo specchio fedele di quella del Paese: il vento sta cambiando. Basta annusare l’aria per inebriarsi dei nuovi odori che giungono dalle piazze, dalle strade, dalle fabbriche. Non ultimo dal web. Tutto profuma di una ritrovata voglia di legalità, di un rinnovato senso dello Stato, di una maggiore attenzione ai temi ambientali, di una nuova concezione di libertà.
Le grandi mobilitazioni dei cittadini per i temi del lavoro, della ricerca, dei diritti umani, per i referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento; e gli entusiasmi e la straordinaria partecipazione che stanno accompagnando la campagna elettorale di Luigi de Magistris come candidato a sindaco di Napoli, stanno li a dimostrarlo.
Ma occorre una consapevolezza maggiore. Una nuova, irrefrenabile voglia di rinascita. Un impegno più forte e costante per sconfiggere un sistema studiato ad hoc per mettere il silenziatore alle coscienze, il bavaglio al libero pensiero, i paraocchi alla cultura e al mondo della scuola.
Bisogna ritrovarsi intorno a questi valori comuni, continuare nella mobilitazione e portare quante più persone possibile alle urne per appoggiare, alle amministrative del 15 e 16 maggio, i candidati Idv che possono fare la differenza, che danno garanzie di legalità, pulizia e trasparenza. E ai referendum del 12 e 13 giugno, per dire Si contro il nucleare, contro l’acqua privatizzata, contro il legittimo impedimento. Un Si per i nostri figli, che ci giudicheranno anche per le scelte che facciamo o non facciamo oggi.